Salvatore Cultraro, Acate (Rg), 29 novembre 2024.- Ieri, presso la Tendostruttura, sita in prossimità del plesso della scuola Media Volta, dell’I.C. “Capitano Puglisi”, si è tenuto un importante incontro dedicato alle classi terze della Scuola Secondaria di I grado, rientrante nel “Progetto Orientamento”. Oltre al Dirigente Scolastico, Salvatore Panagia, e a numerosi docenti, all’incontro ha preso parte, relazionando, anche la Psicologa Psicoterapeuta acatese, dottoressa Sabrina D’Amanti. L’esperta ha fornito un prezioso ed importante contributo intervenendo sul tema: “Il passaggio dalle medie alle scuole superiori. Obiettivo, guidare i ragazzi e presentare le strategie per orientarsi al meglio alla scelta”. “L’incontro ha rappresentato un’occasione unica per studenti, genitori e docenti- ha sottolineato la dirigenza del Puglisi-. Attraverso riflessioni e spunti pratici, sono stati forniti utili strumenti per affrontare con consapevolezza uno dei momenti più delicati del percorso scolastico: la scelta della scuola superiore. Obiettivo: accompagnare i ragazzi nella costruzione di un progetto formativo e professionale che sia in linea con le loro passioni, attitudini e aspirazioni”. “Non vado spesso nelle scuole- ha dichiarato la dottoressa D’Amanti-, quelle volte in cui lo faccio è sempre un grande piacere. I ragazzi sono il futuro e poter parlare con loro è un’occasione preziosa per gli adulti, e, deve poter esserlo anche per loro”. “L’avere incontrato- continua la Psicologa- i ragazzi delle terze classi, della scuola Media, di Acate, aver avuto la loro attenta partecipazione è segno che quando si parla a loro, e di loro, i ragazzi sono attenti e disposti ad ascoltare. Mi hanno seguita per 2 ore, senza dare segno di impazienza, anzi, sempre attenti. Aver ricevuto spontaneamente le loro domande, nate dal bisogno di capire meglio, è segno che se vengono aiutati a conoscersi, loro prendono al volo l’occasione e ampliano ulteriormente la richiesta”. “Questa esperienza- ha concluso la dottoressa D’Amanti- è la conferma che i ragazzi hanno bisogno della presenza di adulti attenti, che li facciano parlare e li sappiano ascoltare”.