Acate. Orizzonti Chiari: “L’Ossimoro”. Riceviamo e pubblichiamo.
Redazione Due, Acate (Rg), 4 novembre 2016.- La “follia politica” di Raffo non conosce limiti. Da qualche giorno ha avviato quella che lui stesso definisce “operazione verità”. Il Sindaco, in effetti è un illustre letterato (nel contempo agricoltore, medico, microbiologo, esperto di contabilità pubblica) e, per uno come lui, il ricorso a figure retoriche è una prassi usuale. Talmente usuale che, in questo periodo, ricorre spesso all’ossimoro. Perché accostare la parola “Raffo” alla parola “verità” è senza dubbio un ossimoro. Una volta vi avevamo raccontato un aneddoto. Un signore ci disse: <<state attenti, perché Raffo quando dirà la verità per la prima volta nella sua vita “pigghia e mori”>>. Per fortuna, Raffo è vivo e vegeto. Ed il fatto che sia vivo e vegeto è conferma assoluta delle menzogne che continua a propinare alla popolazione. Noi gli auguriamo 100 e più anni di salute, ma lontano da Acate, il paese che oggi lo ha ripudiato. Raffo è un uomo distrutto, in preda a crisi isteriche che lo portano a metà tra il “delirio di onnipotenza” e “la sindrome della sconfitta” che, per lui che evidentemente non lo ha ancora compreso, è la sconfitta di una intera città. Evidentemente ignaro delle più elementari e basilari competenze di enti ed istituzioni pubbliche, lo vediamo impegnato a scrivere a tutte le più alte cariche dello Stato, piagnucolando come un bambino. Ridotto ormai alla “macchietta di se stesso”, manca solo che scriva al segretario delle Nazioni Unite. Pare che Raffo, in tanti uffici palermitani e romani, sia diventato una autentica mascotte. Dall’alto della sua saccenza espone tesi giuridiche, amministrative e politiche “da psicanalisi”, che non trovano applicazione nella realtà. La realtà, la cruda realtà, è che hai fallito nel più impietoso dei modi. Hai ridotto sul lastrico una città, rendendola invivibile. E, molto presto, sarai dimenticato e, forse, ricordato come una pagina molto triste per un paese di gente operosa e perbene che in te aveva creduto.
Il Presidente
Ing. Giuseppe Di Natale
Il Segretario
Giampippo Busacca