23 Novembre 2024

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Acate. “Prima Giornata della Memoria”. Le considerazioni della “Civitas Acate”. Riceviamo e pubblichiamo.

Redazione Due, Acate (Rg), 24 maggio 2016.- “Continuano a susseguirsi le attività culturali dell’associazione Civitas, è di sabato scorso 21 maggio infatti l’ultimo evento che ha avuto per tema mafia e legalità e che ha inaugurato la I° Giornata della Memoria in ricordo dei giudici Falcone e Borsellino A questo speciale e particolare evento ha assistito un numeroso e qualificato pubblico che ha apprezzato molto sia l’iniziativa dell’associazione che i vari e numerosi interventi. L’ evento è stato coordinato impeccabilmente dal giornalista Salvatore Cultraro che non ha mancato di esporre delle sue riflessioni sul tema trattato. Il vice sindaco Salvatore Li Calzi ha portato i saluti dell’amministrazione comunale, a lui ha fatto seguito il Presidente di Civitas Gianni Licitra che ha evidenziato l’importanza di chi mette a rischio la propria incolumità per la salvaguardia della società, di tutti coloro che sono oggetto di minacce, sottolineando il ruolo che svolgono le forze dell’ordine. La tematica della serata è stata introdotta dalla prof. Maria Teresa Carrubba della quale riportiamo in calce la seconda parte del suo intervento. A seguire la preside prof. Daniela Amarù che si è intrattenuta sul ruolo della scuola nell’educare alla legalità, coadiuvata dagli insegnanti, in particolar modo dall’ins. Immacolata Licitra, L’avv. Antonella Barbera che ha relazionato ampiamente l’ evoluzione legislativa nazionale sulla normativa antimafia, trattando il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Molto toccante la testimonianza di Eliana Incardona che ha ricordato la figura del padre Salvatore vittima di mafia, hanno presenziato altri membri della famiglia, tra cui l’on. Carmelo Incardona, anch’egli figlio della vittima e la mamma. L’On. e Presidente della commissione antimafia Nello Musumeci, che ancora una volta Civitas ringrazia per aver presenziato, pur tra mille impegni, ha letteralmente catturato l’attenzione del pubblico in sala. Il suo eccellente intervento, interrotto da numerosi e continui applausi, è stato seguito quasi in religioso silenzio e ha scosso le coscienze con delle affermazioni forti e significative. Il sindaco Prof. Franco Raffo ha chiuso gli interventi complimentandosi con L’ass. Civitas e con i vari relatori. L’On. giorgio Assenza, componente della commissione antimafia all’ARS, l’On. Vanessa Ferreri e il Presidente del Consiglio Biagio Licitra, invitati all’evento, non hanno mancato di far sentire la loro voce. Nell’ambito dell’evento si è svolto il primo concorso di poesia in “Ricordo di Falcone e Borsellino” a cui hanno partecipato gli alunni di V° elementare del plesso Addario e della III° media Puglisi. Il concorso è stato vinto da Anna Licitra V elementare e Alice campagnolo III media con le poesia “Legalità e “La Legalità”, alle vincitrici sono state date delle pergamene, una pergamena è stata consegnata all’on. Musumeci. Omaggi floreali sono state alle relatrici.

Uno stralcio dell’intervento, su “Mafia e Legalità” a cura della professoressa Maria Teresa Carrubba: “Noi non vogliamo essere solo la Sicilia che scopre lapidi, che intitola strade, non vogliamo essere la Sicilia delle altisonanti celebrazioni commemorative. Noi vogliamo soprattutto sollecitare la Memoria, scuotere le Coscienze, parlarne oggi e tutte le volte che sarà necessario, con l’intento di ricordare a tutti, grandi e piccoli, di stare dalla parte giusta. Nella vita ci sono cose che non sono negoziabili e non possono esserle, come scegliere tra la criminalità e la legalità. “Io non vedo, io non sento, io non parlo”, è una mentalità che non ci appartiene e che non ci deve appartenere. “Io vedo, io sento, io parlo, è il nostro codice morale… “Parlatene” , diceva Borsellino prima di morire. La strage di Capaci, quella di via D’Amelio, è tutt’altro che storia superata, chiarificata, molto c’è ancora da far venire alla luce. Un mostro famelico era stato colpito al cuore, un mostro che aveva agito indisturbato per anni e che Falcone e Borsellino avevano smascherato, compiendo quella “Rivoluzione Culturale” di cui avevano parlato, quella rivoluzione che l’Italia aspettava. Spetta a noi ora il compito di capire il presente attraverso la lente del passato, dando al coraggio di due giudici e di due uomini il riscatto da tante amarezze e incomprensioni, il riscatto da tanta solitudine”.

 

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