Acate. “Prima Giornata della Memoria”, organizzata dalla “Civitas Acate” in ricordo delle vittime di mafia.
Pietro Mezzasalma, Acate (Rg), 23 maggio 2016.- Nella sala consiliare del castello dei Principi di Biscari si è svolto, sabato 21 maggio, alla presenza di un discreto pubblico, il convegno “Prima Giornata della Memoria”, in ricordo di Falcone e Borsellino e di tutte le vittime della mafia, organizzato dalla Civitas Acate. Il giornalista Salvatore Cultraro ha spiegato gli obiettivi e le finalità del tema trattato e ha coordinato i vari interventi che sono stati molto significativi, ben articolati e profondi. Hanno trasmesso dei messaggi ben precisi la scrittrice Maria Teresa Carrubba, della quale pubblichiamo in coda alla notizia uno stralcio del suo intervento, il sindaco Franco Raffo, la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Capitano Puglisi Acate”, Daniela Amarù, il presidente del Consiglio Comunale Biagio Licitra, la deputata del M5S all’ARS Vanessa Ferreri, il vice sindaco Salvatore Li Calzi, il presidente della Civitas Acate Gianni Licitra, l’avv. Antonella Barbera e il deputato all’ARS nonchè presidente della Commissione Antimafia, Nello Musumeci. Sono state ricordate le vittime della mafia, Borsellino, Falcone, Fava, Basile, Impastato, De Mauro, Alfano, Francese e Salvatore Incardona di Vittoria e tutti coloro che hanno detto no ai mafiosi. La figlia Liliana Incardona, molto commossa, ha ricordato la figura del padre Salvatore ucciso a Vittoria dalla mafia in un agguato perchè si era rifiutato di pagare il “pizzo”. Presenti la famiglia e la vedova. Hanno partecipato al convegno l’on. Carmelo Incardona e l’on. Giorgio Assenza. Sono stati premiati, quindi, con pergamene -ricordo Alice Campagnolo della 3 C della Media e Anna Licitra della 5 elementare del plesso Carlo Addario per aver vinto la Prima Edizione del Concorso di Poesia “Mafia e Legalita”. Le signore hanno ricevuto omaggi floreali. All’on. Nello Musumeci, invece, è stata donata dalla Civitas Acate, una pergamena ricordo.
Uno stralcio dell’intervento, su “Mafia e Legalità” a cura della professoressa Maria Teresa Carrubba: “Noi non vogliamo essere solo la Sicilia che scopre lapidi, che intitola strade, non vogliamo essere la Sicilia delle altisonanti celebrazioni commemorative. Noi vogliamo soprattutto sollecitare la Memoria, scuotere le Coscienze, parlarne oggi e tutte le volte che sarà necessario, con l’intento di ricordare a tutti, grandi e piccoli, di stare dalla parte giusta. Nella vita ci sono cose che non sono negoziabili e non possono esserle, come scegliere tra la criminalità e la legalità. “Io non vedo, io non sento, io non parlo”, è una mentalità che non ci appartiene e che non ci deve appartenere. “Io vedo, io sento, io parlo, è il nostro codice morale… “Parlatene” , diceva Borsellino prima di morire. La strage di Capaci, quella di via D’Amelio, è tutt’altro che storia superata, chiarificata, molto c’è ancora da far venire alla luce. Un mostro famelico era stato colpito al cuore, un mostro che aveva agito indisturbato per anni e che Falcone e Borsellino avevano smascherato, compiendo quella “Rivoluzione Culturale” di cui avevano parlato, quella rivoluzione che l’Italia aspettava. Spetta a noi ora il compito di capire il presente attraverso la lente del passato, dando al coraggio di due giudici e di due uomini il riscatto da tante amarezze e incomprensioni, il riscatto da tanta solitudine”.