Salvatore Cultraro, Acate (Rg), 16 dicembre 2020.- In riferimento alla recente nota con cui le Segreterie Provinciali FP-CGIL, CISL FP e SILPOL hanno proclamano uno stato di agitazione da parte dei dipendenti comunali,  il sindaco di Acate, dottor Giovanni Di Natale ha ritenuto opportuno  fornire ai cittadini alcuni dati chiarificatori.  “E’ doveroso- evidenzia il primo cittadino in una nota-fornire dati corretti e oggettivi, lontani dalla prosa romanzata delle sigle sindacali, che non permette di leggere le vicende delle questioni sollevate nella loro piena realtà. Preliminarmente, non risponde al vero l’inerzia denunciata nella nota sindacale, che lamenta addirittura la mancata adozione della programmazione del fabbisogno del personale, giacché l’Ente ha approvato il relativo piano con delibera n. 119 del 23.06.2020, trasmettendolo al Ministero dell’Interno e agli stessi sindacati. Come non è altrettanto vero che tale piano avrebbe dovuto essere in qualche modo aggiornato ad asserite decisioni afferenti gli argomenti in oggetto, trattati nella riunione del 22.10.2020. La suddetta riunione è stata meramente “interlocutoria”, come previsto nella richiesta da parte delle sigle sindacali e confermato dalle modalità di svolgimento, neppure verbalizzate, a conferma dell’informalità dell’incontro. Tale riunione, in sostanza, mirava unicamente a consentire un confronto tra le aspettative e gli auspici dei dipendenti e le condizioni finanziarie e di funzionalità per l’Ente, determinanti per la giusta considerazione delle prime. Quanto sopra veniva perfettamente convenuto dalle parti, che di fatto giungevano a un’intesa solo di “massima” sui modi di conciliare l’interesse di dipendenti ed Ente, quest’ultimo assolutamente vincolato – forse è bene ribadirlo – all’ottimale utilizzo delle proprie risorse umane e finanziarie, nel rispetto della legge. Pertanto l’Amministrazione comunale non ha assunto, né tantomeno sottoscritto formalmente, alcun impegno, sebbene venga denunciata di fare “solo parole, non seguite dai fatti, parole pronunciate in modo poco circostanziato”, quasi un linguaggio da opposizione politico che distorce strumentalmente la realtà che è piuttosto quella di aver dimostrato un’apertura massima alle necessità d’interlocuzione della parte sindacale, la quale da un ventennio non era forse abituata a tale comportamento concreto e corretto dalle precedenti Amministrazioni dell’Ente ed ha evidentemente confuso la piena disponibilità di quest’Amministrazione con fatti ed atti amministrativi che è possibile garantire solo a seguito di: a) puntuali verifiche finanziarie, tanto più necessarie e rigorose per un Ente che da quattro anni è in stato di dissesto; b) procedure ed attività amministrative disciplinate per legge. Per tutto ciò non possono esistere “forti accelerazioni”, ma devono garantirsi piuttosto “massime attenzioni”, trattandosi di risorse pubbliche per le quali ogni atto politico ed ogni attività gestionale vanno doverosamente ponderati per non dover essere poi giustificati alla Corte dei Conti e ad ogni altro organo di giustizia, com’è storia anche recente di questo Ente, che non s’intende ripercorrere, anche a costo di qualificare il mancato rispetto dei tempi necessari come indebite pressioni. Si tiene pertanto a ribadire il massimo rispetto verso tutti i lavoratori, non solo i dipendenti comunali, ma anche tutti gli altri cittadini che, con il loro lavoro e le tasse che pagano all’Ente, ne finanziano il funzionamento. E a dimostrazione di tale rispetto verso i dipendenti, si ricorda l’attivazione di tanti istituti previsti a loro favore: dai buoni pasto, precedentemente non corrisposti, alla valutazione della performance, all’approvazione di vari regolamenti che hanno consentito di rendere operativi istituti anche premiali (più soldi in più in busta paga) (regolamento P.E.O., degli incentivi tecnici, degli incentivi IMU, ecc…), e tutto ciò senza che quest’Amministrazione sia stata per questo stimolata da alcun sindacato. Quanto sopra, di per sé, è già sufficiente a dimostrare quanto poco corretto sia parlare di immobilismo di questa Amministrazione, tanto più se si considera che l’intero Ente in questi ultimi due mesi (e nell’intero infausto 2020), sia stato pressoché integralmente impegnato (nei suoi amministratori, nei suoi vertici burocratici e nel personale tutto), nelle emergenze COVID-19 che hanno penalizzato fortemente le possibilità operative e tante attività già programmate e/o avviate. Giacché tutto in quest’anno ed in particolare negli ultimi mesi è stato messo in secondo piano rispetto all’esigenza di fronteggiare le tante – troppe – emergenze quotidiane, con servizi gestiti spesso da remoto e personale in smart working, o comunque ridotto a causa di congedi straordinari obbligatori, quarantene ed anche di più, il tutto aggravato anche dall’ordinanza regionale che ha posto Acate in Zona Rossa COVID- 19. Se tutto questo possa essere interpretato come disimpegno e inerzia dell’Amministrazione verso i temi segnalati lo si rimette alle valutazioni di tutti i cittadini. Lo scrivente, per contro, ritiene che quest’Amministrazione abbia già espresso ampia apertura sui temi segnalati e può assicurare che, ricorrendone termini e condizioni, nel rispetto della legge, potrà fornire altri e maggiori riscontri concreti ad ogni legittima aspettativa, che sarà tenuta sempre in debita considerazione anche a prescindere da note i cui toni servono solo esacerbare gli animi e non appaiono affatto coerenti con gli intenti conciliativi professati dalla parte sindacale, troppo adusa ad un registro comunicativo che non può condividersi e che non rende giustizia ai fatti. Spiace che le sigle sindacali si siano fatte strumentalizzate dalle RSU locali, per i quali la campagna elettorale ancora non è finita e non perdono mai l’occasione per attaccare “politicamente” l’Amministrazione legittimamente eletta dagli acatesi. Certo dovrebbero fare comprendere ai cittadini il loro “grande senso di responsabilità” e spiegare come mai dopo anni e anni in cui nulla si è fatto per i dipendenti, sia diventato così urgente l’incremento orario e l’attivazione delle P.E.O., proprio in questo periodo di emergenza da Covid-19, periodo nel quale, il DPCM 13.10.2020, il decreto del Ministro per la Pubblica Amministrazione del 19.10.2020, il DPCM 3/12/2020, che, così come il precedente DPCM 3.11.2020, continua ad individuare lo smart working quale modalità fortemente raccomandata alla luce dell’attuale situazione di emergenza epidemiologica, insieme all’incentivazione delle ferie, ai congedi retribuiti e agli altri strumenti della contrattazione collettiva in tema di lavoro agile (smart working). Spero che le sigle sindacali vogliano riprendere un rapporto collaborativo con questa Amministrazione, sempre disponibile ed aperta al dialogo per il bene dei lavoratori e di tutti i cittadini acatesi”.

 

Di Salvatore Cultraro

Nato ad Acate. Nel 1986, ha conseguito la specializzazione quale Educatore per disabili in età evolutiva. Dal 1988 dirige il Centro di differenziazione didattica per disabili di Acate. Giornalista pubblicista, dal 1984 al 1990 ha collaborato con il Giornale di Sicilia di Palermo, dal 1991 al 2003 con la Gazzetta del Sud di Messina e dal 2004 al 2008 con la Sicilia di Catania. Nel 2009 ha diretto la redazione giornalistica dell’emittente televisiva locale “Free TV” di Comiso. Inoltre ha diretto il periodico "I 4 Canti" e dal 2001 al 2009 ha tenuto Corsi di Giornalismo presso le scuole elementari e medie di Acate e Vittoria. Appassionato di storia locale, negli anni Ottanta ha pubblicato alcune sue ricerche sulla presenza nel territorio di Acate di alcuni importanti siti rurali risalenti al periodo geco-romano e medioevale. Nel dicembre del 2013 ha dato alle stampe, unitamente al prof. Antonio Cammarana di Acate, un volumetto sull’antico Lavatoio Pubblico di contrada “Canale”.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
RSS
Follow by Email