Redazione Due, Acate (Rg), 27 ottobre 2016.- Il Sindaco di Acate, prof. Francesco Raffo, è stato convocato recentemente dalla Corte dei Conti di Palermo al fine di fornire ulteriori delucidazioni su alcune osservazioni, avanzate dalla stessa Corte, e relative al bilancio comunale del 2014. Con estrema chiarezza il Sindaco Raffo ha relazionato, grazie anche all’ausilio di un dettagliato documento tecnico redatto dallo stesso e dall’Ufficio Finanziario, chiarendo gran parte dei quesiti postigli, mentre per altri punti si è dovuto concordare con la Corte dei Conti l’inadempienza di alcuni passaggi da parte dell’Ente Comune. “Nel corso dell’incontro- ha sottolineato il primo cittadino- ho rappresentato ai Magistrati della Corte dei Conti la drammatica situazione del Comune di Acate, evidenziando le motivazioni che ci hanno portato alla dichiarazione dello stato di dissesto finanziario. In modo particolare ho illustrato le iniziative da me intraprese relativamente al ridimensionamento della Pianta Organica: un atto, forse unico in Sicilia, che ha permesso il pensionamento di numerosi impiegati in modo particolare appartenenti alle categorie “C” e “D”, alleggerendo, in modo sensibile, il peso della spesa relativa agli stipendi del personale comunale”. “Sempre in tema di spese per il personale comunale- ha continuato il Sindaco Raffo- ho ribadito alla Corte dei Conti ed ai sindaci presenti all’incontro, tra la quasi incredulità di tutti, l’assurda ed incredibile situazione che sta vivendo il Comune di Acate legata alla consistente quantità di debiti ma, soprattutto, all’azzeramento dei trasferimenti statali e la diminuzione di quelli regionali e all’uscita dal Patto di Solidarietà deliberato, incoscientemente, nel 2012 dal Consiglio comunale dell’epoca e dall’allora Amministrazione comunale. Una assurda decisione che li ha costretti prima a dichiarare bancarotta poi, successivamente, a ritrattare il tutto, nascondendo e cancellando i debiti contratti. Situazione, questa, le cui tragiche conseguenze, oggi, sta pagando la mia Amministrazione. Rinunciando, infatti, ai trasferimenti, hanno rinunciato anche alle somme relative al pagamento degli stipendi per i dipendenti comunali. Stipendi che oggi i lavoratori, giustamente, reclamano e che spero di poter garantire, quanto prima, grazie al mio impegno costante finalizzato alla risoluzione di questa annosa problematica. L’uscita dal Patto di Solidarietà non solo ci ha fatto perdere ogni anno circa due milioni di euro, da utilizzare per il pagamento degli stipendi ma, cosa ancora più assurda, ci ha costretti a versare ogni anno quasi seicentomila euro, prelevati dai nostri introiti, ai comuni in difficoltà”. “Questo è il vero dramma di Acate- ha concluso il Sindaco Raffo- unico nel panorama italiano. Grazie a questi atti irresponsabili, nel corso di cinque anni ci sono venuti a mancare quasi tredici milioni di euro e stiamo cercando, disperatamente, di risolvere il problema richiedendo il reinvio dei trasferimenti statali e regionali. Una richiesta che ho avanzato con forza nell’incontro con i sindaci siciliani presso l’Anci Regionale di Palermo e che ho ribadito con forza lunedì 24. In questi due incontri ho chiesto l’intervento del Ministero delle Finanze finalizzato a venire in aiuto a tutti i comuni in difficoltà. Una proposta, la mia, che ha avuto un largo seguito da parte degli altri sindaci e che ha già portato ad un incontro costruttivo tra i rappresentanti dell’Anci Sicilia ed alcuni dirigenti del Ministero dell’Interno e delle Finanze. A tal proposito un altro incontro, sempre proposto da me e dal sindaco di Caltagirone, si terrà mercoledì 26 ottobre nella città calatina per elaborare una strategia comune finalizzata a conseguire risultati concreti ed immediati”.