Acate. “San Vincenzo Martire: il Diacono che salvò Biscari dal colera nel 1863”.
Salvatore Cultraro, Acate (Rg), 19 aprile 2016.- “San Vincenzo porta anime a Dio”. Con questa affermazione, l’ex parroco di Acate, don Rosario Di Martino, sintetizzò, anni addietro, la grande devozione dei fedeli nei confronti del Santo Martire. Secondo don Rosario la venerazione e l’incontro con i resti mortali del Santo, “donerebbero la certezza di essere compresi, aiutati e confortati. E proprio dall’elevato numero di confessioni e comunioni che si registrano nel giorno della sua festa, si può ben dire che il Santo porta anime a Dio”. Sono numerosissime le persone che raccontano di aver ottenuto le grazie desiderate per intercessione del Santo Martire. Ed è proprio questo uno dei motivi che spiegherebbe l’affluenza ad Acate di tantissimi pellegrini, provenienti da quasi tutta l’Isola, per onorare le spoglie mortali del Santo, nel giorno della sua festa. Superfluo sottolineare quanto grande sia la devozione nei confronti del Santo anche da parte degli acatesi, fieri ed onorati di custodire nella propria cittadina, le sacre spoglie mortali del diacono di Saragozza, Vincenzo, esposte da secoli, in una artistica urna di cristallo di Boemia, sull’altare maggiore dell’omonima chiesa, annessa al castello dei Principi di Biscari. Una antica tradizione narra addirittura che il Santo Martire, grazie alla sua intercessione, abbia salvato Biscari (antico nome di Acate fino al 1938), dall’epidemia di colera che nel 1863 infuriava nei paesi limitrofi, mietendo centinaia di vittime. Un altro dato che testimonia la grande devozione degli acatesi nei confronti di San Vincenzo è la frequenza della scelta del nome Vincenzo per i piccoli nati subito dopo l’arrivo del corpo del Santo a Biscari. Un dato, questo, ancora abbastanza evidente tutt’oggi. Da alcune ricerche effettuate da don Rosario, sfogliando gli antichi registri dei battesimi dell’epoca, è emerso che dal 1660 al 1700, i battezzati che portavano il nome di Vincenzo, in media, erano quattro ogni cinquanta. Dal 1701 al 1704, invece, tale percentuale viene stravolta in quanto la quasi totalità dei bambini nati a Biscari, portava il nome di Vincenzo.