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ACATE – SANTITÀ E MARTIRIO, ESPRESSIONE DI DEVOZIONE E RELIGIOSITÀ POPOLARE – La presenza delle reliquie di Santa Bernadette nel giorno della memoria liturgica del patrono San Biagio

Aurora Muriana, Acate (Rg), 4 febbraio 2025 – Doppia festa ieri sera – lunedì 3 febbraio 2025 – nella cittadina acatese per via della concomitanza della commemorazione liturgica di San Biagio (patrono del paese) e del passaggio con breve sosta delle reliquie di Santa Bernadette.

Questa peculiare opportunità di preghiera dinanzi alle reliquie della veggente delle apparizioni di Lourdes dalla fede semplice, limpida e profondamente fiduciosa è una seconda occasione offerta agli acatesi. Era la mattina del 13 marzo – coincidenza con il compleanno dell’autrice dell’articolo – dell’anno 2012 quando le reliquie giunsero nel piccolo centro ibleo letteralmente scortate dai volontari dell’U.N.I.T.A.L.S.I., presenti in cospicua delegazione e vestiti in divisa, dai volti traboccanti di fede ed emozione. Loro sono l’estensione oggi visibile di quelle manifestazioni mariane vissute e poi raccontate da Bernadette, e sono pure le trombe dei messaggi – ora fatti di parole, ora silenziosi o scanditi da gesti – affidati alla giovane fanciulla dalla “Signora” apparsa allora.

Quella volta ad Acate giornata climaticamente incerta, bagnata da un po’ di pioggia e scandita dal vento, oggi piacevolmente serena.

Colei che scrive ricorda bene quanto avvenuto diversi anni fa durante il parrocato dell’emerito Don Rosario Di Martino, e sia allora che oggi ha avuto il piacere, in quanto organista e direttore di coro, di animare la celebrazione liturgica, oltre ad aver potuto soffermarsi in preghiera come i tanti fedeli presenti.

Le reliquie – si sa – sono i resti corporali o una parte di essi oppure strumenti del martirio o ancora oggetti appartenuti a un santo. In quest’ultimo caso, essi sono privi di valore oggettivo ma si configurano come semiofori, portando un significato di invisibile valore divenendo al contempo tangibile espressione di grande devozione e di forte religiosità popolare.

Allora si trattava di reliquie ex carne.

La reliquia attualmente in pellegrinaggio nella Diocesi di Ragusa, contenuta in pregevole e robusto reliquiario con forme ed elementi che evocano il Santuario di Lourdes, è costituita da frammenti di ossa (tibia e omero), da parti di tessuto del braccio e da ciocche di capelli.

Gli avvenimenti delle apparizioni della Madonna nella grotta di Massabielle nel paese natale di Bernadette ai piedi dei Pirenei hanno fatto di Lourdes un conosciuto luogo di fede e di pellegrinaggio cattolico e soprattutto hanno consegnato all’umanità un ulteriore appellativo della Vergine Maria (quello di Nostra Signora di Lourdes) oltre ad aver avallato il concetto di Immacolata Concezione.

Bernadette è la ragazza dalla vita semplice e ordinaria nella sua generale esistenza, sorpresa e “ubbidiente” al tempo delle apparizioni, umile, gioiosa e disponibile da consacrata.

Attraverso lei, oggi annoverata tra la schiera dei Santi, la Madonna ha suggellato il dogma dell’Immacolata Concezione, incomprensibile per l’umile e analfabeta tessuto culturale della poverella che, pur sempre con modestia e rispetto, si sente “attenzionata” dalla “Bella Signora” con la dignità propria da rivolgere a una persona.

Un dogma seppur proclamato già poco più di tre anni prima delle apparizioni ma comunque collegato a quanto avvenuto a Lourdes perché la Vergine si era presentata alla Soubirous come l’ “Immacolata Concezione”.

L’anno giubilare, doppio in Diocesi non solo per via dell’Anno Santo generale ma anche del Giubileo nel 75° anniversario di fondazione della Diocesi ragusana, si configura come occasione propizia per l’iniziativa della peregrinatio delle reliquie, che faranno tappa in tutti i comuni della Diocesi tra sabato 1° e mercoledì 12 febbraio.

Lodevole far transitare le reliquie anche da conventi e monasteri, luoghi di intensa preghiera universale, e pure in alcune case di riposo e in uno degli ospedali della provincia – quest’ultimo spesso luogo di sofferenza ma soprattutto di cura e assistenza dei malati.

La richiesta finalizzata all’accoglienza delle reliquie è stata desiderosamente avanzata dall’U.N.I.T.A.L.S.I. Sottosezione Ragusa e accolta con gioia dal Vescovo, S.E. Mons. Giuseppe La Placa.

Per scelta di Papa Giovanni Paolo II, il quale aveva scritto varie volte (pure la Lettera Apostolica Salvifici doloris) sul significato salvifico del dolore fisico, l’11 febbraio (giornata della memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes) è divenuta occasione di offerta della sofferenza a partire dal 1993, anno della prima celebrazione della Giornata Mondiale del malato, data scelta per via delle innumerevoli guarigioni che annualmente si verificano nel santuario francese e comunque invocando l’intercessione della Vergine di Lourdes.

Questa è anche la storia di un legame impresso dalla Vergine in Bernadette, chiamata a servire i malati, proprio lei che, cagionevole di salute prima e malata poi, era stata aiutante nell’infermeria della Casa Madre e responsabile del reparto.

Quest’anno l’11 febbraio in Cattedrale verrà anche celebrato il Giubileo degli Ammalati e del volontariato sanitario.

Lo stesso Anno Santo, incentrato sulla Speranza, si ricollega al tema della sofferenza e allo spirito di servizio dei membri dell’U.N.I.T.A.L.S.I. . «Segni di speranza andranno offerti agli ammalati. […] Le loro sofferenze possano trovare sollievo nella vicinanza di persone che li visitano e nell’affetto che ricevono. […] Non manchi l’attenzione inclusiva verso quanti […] sperimentano la propria debolezza. […] La cura per loro è un inno alla dignità umana. […]» (Papa Francesco, Bolla di Indizione del Giubileo Spes non confundit, 11).

Grazie ai fratelli dell’U.N.I.T.A.L.S.I. per aver voluto offrire alla comunità diocesana un segno tangibile di devozione e speranza, grazie per il servizio svolto con premura e amore e grazie anche per il fatto che porteranno al Santuario di Lourdes le buste con le intenzioni di preghiera rivolte da ciascun fedele alla Vergine Maria e a Santa Bernadette, oltre al contributo di carità offerto da ognuno. Grazie primariamente alla Rettoria del Santuario di Nostra Signora di Lourdes per aver concesso tale occasione di venerazione e preghiera, avendo Bernadette e la Madonna, di cui la giovane fanciulla ancora profuma, vicino a noi.

Come è avvenuto e avverrà nei prossimi giorni negli altri comuni della provincia ragusana, anche nella comunità acatese sono stati numerosissimi e visivamente commossi i fedeli presenti all’accoglienza delle reliquie e alla celebrazione eucaristica, peraltro arricchita dalla benedizione della gola impartita dai quattro sacerdoti presenti e dalla ricorrenza del 24° anniversario di sacerdozio del compaesano don Andrea La Terra, attualmente parroco della Parrocchia San Giuseppe Artigiano di Ragusa. Presenti come sacerdoti infatti sono stati il parroco, don Mario Cascone, il vicario parrocchiale, Don Salvatore Frasca, e don Girolamo Bongiorno.

San Biagio (medico e vescovo) e Santa, Bernadette sono due santi lontani nella storia (quindi pure agiograficamente) e profondamente diversi nel vissuto di fede (accomunati dal credo e dalla cura prestati agli infermi), eppure eccezionalmente vicini in questa occasione offerta alla comunità acatese.

Anche se la festa patronale vera e propria si celebra per antica tradizione la seconda domenica di ottobre, quest’anno la devozione a San Bilasi non è passata in sordina ed è stata impreziosita da quella rivolta alla giovane poverella francese (“l’umile ragazza di Lourdes”, come definita da Papa Francesco nel 2017), speciale prescelta destinataria della visione della Signora vestita di bianco. Tutto sotto lo sguardo della Beata Vergine Maria, madre di Nostro Signore Gesù Cristo, origine e culmine di ogni primario culto religioso.

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