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Acate. Terminate le indagini diagnostiche sugli edifici scolastici. Nota dell’amministrazione comunale. Riceviamo e pubblichiamo.

Redazione Due, Acate,(Rg), 25 ottobre 2016.- L’Amministrazione Comunale di Acate, da sempre sensibile ed attiva verso le problematiche scolastiche, consapevole che gli edifici scolastici debbano trovarsi sempre in uno stato di sicurezza, per  garantire ai nostri ragazzi e a tutti gli operatori scolastici un  clima di serenità nella loro quotidiana attività didattica, ha partecipato al bando pubblicato dal MIUR per la richiesta di finanziamenti per le indagini diagnostiche negli edifici scolastici. “Posso affermare con grande soddisfazione- ha tenuto a sottolineare il sindaco di Acate, prof. Francesco Raffo- che il nostro Comune è l’unico in provincia ad avere avuto inseriti e finanziate, per un importo € 25.875 per le sole indagini,  tutte e cinque le scuole del Comune. Un lavoro programmato ed espletato con grande impegno e diligenza, grazie al coordinamento dell’Ufficio Tecnico Comunale, ed ormai giunto a conclusione”. Tutte le indagini sono state portate a termine, completate  e inserite nel sito MIUR per la successiva stesura delle graduatorie per i finanziamenti dei lavori occorrenti. Se dal punto di vista statico le indagini non hanno evidenziato particolari problematiche, dal punto di vista sismico si ha le necessità di provvedere con alcuni interventi. “Dalle relazioni stilate dai tecnici- continua il primo cittadino- si evince la necessità ad effettuare dei piccoli interventi in alcuni edifici scolastici. Maggiore attenzione, invece, richiede il Plesso “Capitano Puglisi”. A tal proposito stiamo  predisponendo la richiesta di un ulteriore finanziamento, sempre previsto dalla Legge sulla Buona Scuola, per passare agli interventi risolutivi di tutte le problematiche strutturali che interessano il suddetto plesso”.  “Quello ottenuto fin’ora- conclude il Sindaco Raffo- è un risultato estremamente importante, frutto di un percorso di lavoro portato avanti con moderazione e cautela al fine di evitare possibili allarmismi negli alunni, nei docenti e nelle famiglie”.

 

 

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