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Acate. Un antico documento sull’organo della Chiesa Madre ?

Salvatore Cultraro, Acate (Rg), 31 luglio 2020.- Nella sua enciclopedica opera: “Biscari e il suo Martire che sorride”, il reverendo emerito parroco di Acate, don Rosaro Di Martino, dopo aver dettagliatamente illustrato la pregevolezza artistica del settecentesco Organo della chiesa di San Vinenzo Martire, parla della costruzione di un altro “nuovo organo”, di importanza minore, senza specificare, però, la sua ubicazione. Le notizie che riporta nell’opera citata, le avrebbe riscontrate in un “Contratto”, sottoscritto dai Giudici Giurati di Biscari, in presenza del Notaio Caraffa (A. Caraffa- Archivio di Stato di Modica- Fondo Notarile n.1, vol.5), riguardante la costruzione di un organo nuovo (che non riguarda quello della chiesa di San Vincenzo). Nel contratto, che porta la data del 17 aprile 1702, il  “Maestro Ioseph Firrera, della Terra di Barrafranca, si impegna a consegnare ai Giurati, Alessandro Migliorisi, Filippo Caruso, Lorenzo David e Antonino Bruno, Giudici Giurati della Terra di Biscari, un nuovo organo, di palmi dieci, con sette registri”. Inoltre i Giurati di Biscari, “si impegnano a donare al maestro Firrera, tutte le canne dell’organetto sfasciato, che era già presente nella predetta Terra”. All’atto della stipula del contratto, il maestro Firrera riceve un acconto di undici onze, con l’impegno di riceverne successivamente altre otto ed alla consegna dell’opera, entro il 15 maggio del 1703, le restanti 32 onze. Pertanto, escludendo l’Organo della Chiesa di San Vincenzo, e non avendo notizie della presenza di eventuali Organi nelle restanti chiese del Carmelo, dell’ex Convento dei Cappuccini e della chiesa di Sant’Agata (ex Convento delle Suore), per esclusione potremmo avanzare l’ipotesi che l’Organo in oggetto, ricostruito in sostituzione di quello vecchio e più piccolo, dovrebbe essere, l’Organo della Chiesa Madre, dedicata a San Nicolò di Bari, che, seppur non più funzionante, fa ancora bella mostra di se sulla parte interna del portone d’ingresso della suddetta chiesa.

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