Addio agli ospedali psichiatrici giudiziari, al via in Sicilia le Rems,
(residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza)
Un salto di civiltà, quello che ha portato dai manicomi criminali alle Rems.
“La Sicilia è una delle poche regioni italiane pienamente adempienti in materia di Rems, Residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza, che dal 1 aprile devono sostituire per legge gli ospedali psichiatrici giudiziari. Un segno di attenzione nei confronti dell’esigenza di cura di coloro che scontano la detenzione presso tali strutture, nonché di sicurezza dei cittadini”. Lo dice l’assessore regionale per la salute Lucia Borsellino che fa il punto sull’avvio delle nuova strutture.
In Sicilia sono state individuate due residenze provvisorie rispondenti agli standard ministeriali che al momento prevedono soltanto la presenza di uomini. Si trovano a Naso nel Messinese e a Caltagirone nel Catanese, ciascuna con un modulo di 20 posti letto come stabilito dalla norma. La struttura di Naso è operativa già dal 1 aprile ed ospita complessivamente in atto 13 internati individuati, il cui trasferimento
è stato disposto dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Da giorno 27 aprile in poi sarà operativa anche la struttura di Caltagirone.
I contatti tra gli uffici competenti dell’Assessorato, le Aziende Sanitarie Provinciali di Messina e Catania ed il DAP sono costanti, per consentire nei tempi stabiliti, la prosecuzione dell’iter di trasferimento dall’OPG di Barcellona Pozzo di Gotto delle persone ivi internate, alle Rems. Nelle nuove strutture sono rispettati gli standard di sicurezza, residenzialità e personale, previsti dalla legge (DPCM 1 ottobre 2012).
L’attività di sorveglianza perimetrale esterna sarà garantita grazie al raccordo con le prefetture.
La tempestiva azione della Regione ha fatto si da creare le condizioni per l’ospitalità provvisoria di soggetti di altre regioni nelle quali, ancora, le strutture REMS non sono attive. La Commissione Paritetica Stato Regione ha, inoltre, esitato le norme di attuazione in materia di sanità penitenziaria e le prossime tappe istituzionali saranno il passaggio in Consiglio dei Ministri e l’emanazione di un Decreto del Presidente della Repubblica. La definizione della procedura di trasferimento delle funzioni di sanità
penitenziaria al servizio sanitario regionale interviene su input di questo Governo colmando un ritardo della Regione, determinatosi a partire dal 2008 per il mancato recepimento del DPCM nazionale in
materia.