“Misure di salvaguardia per i prodotti di qualità siciliani dopo gli accordi Euro mediterranei”. Si è parlato di agricoltura e salute durante la quarta tappa di “Cambiamenti” il pensatoio promosso dal Sottosegretario Faraone e che oggi è sbarcato a Ragusa
RAGUSA – “Attivare misure di salvaguardia per i prodotti agricoli siciliani dopo l’accordo chiuso dall’Ue con i paesi del bacino Mediterrenao. Accordi possibili in base proprio all’articolo 7 del patto Euromediterraneo”. E’ la principale richiesta emersa durante i lavori del pensatoio “Cambiamenti” promosso dal Sottosegretario alla Salute Davide Faraone e che oggi ha fatto tappa a Ragusa. Esperti a confronto con il tradizionale sistema ormai consolidato dei tavoli e dei panel per discutere di idee e proposte per lo sviluppo, la salute e la crescita.
“Ambiente, Agricoltura, Qualità dei Prodotti Siciliani per una vita sana” era il tema dell’incontro di oggi che ha riunito per la prima volta intorno ai tavoli tutti gli attori del settore, ovvero il Ministero dell’Agricoltura, quello della Salute, le agenzie di controllo sul settore, le associazione sindacali e datoriali del comparto agricolo, i produttori. A guidare il confronto sono stati Raffaele Borriello, Direttore Generale dell’ISMEA, Gabriele Papa Pagliardini, Direttore Generale dell’Agea, Paolo De Castro, Michela Giuffrida, Roberto Moncalvo, Presidente Nazionale Coldiretti, Maria Letizia Gardoni, Delegato Giovani Coldiretti, Roberto Nocentini, Presidente AIA e tanti altri.
Gli accordi euromediterranei hanno permesso l’invasione dell’Europa da parte di prodotti provenienti dal Marocco, dalla Tunisia e da altri Paesi della piattaforma continentale africana. Si è partiti dalle arance ma poi si è passati al pomodoro da mensa, ai legumi e ora si sta passando anche alla vite. Tutti prodotti che hanno la medesima tipicizzazione e calendarizzazione rispetto ai prodotti agricoli siciliani, ovvero stesse caratteristiche e stessi periodi di maturazione. Gli accordi ormai ci sono e non si può pensare di disdettarli. I tavoli hanno chiesto, quindi, la piena applicazione dei trattati compreso quell’articolo 7 che prevede misure di salvaguardia per i prodotti dei Paesi danneggiati da questi accordi.
“I prodotti siciliani rientrano esattamente in quanto previsto dal trattato per attivare la salvaguardia – dice il Sottosegretario alla Salute Davide Faraone – I tavoli hanno, dunque, chiesto l’apertura di un confronto nelle sedi comunitarie proprio per mettere in campo misure di salvaguardia, aiuti alle aziende e movimentazione e commercializzazione del prodotto siciliano di qualità. Le misure di salvaguardia potranno anche determinare una serie di deroghe nei principi di aiuto alle imprese agricole siciliane”.
Per fronteggiare, poi, la crisi del settore che va avanti da un decennio ma che nell’ultimo periodo ha vissuto i momenti più neri, la strada indicata è quella della qualità. “La strategia anti-crisi – precisa Faraone – è quella di intercettare le filiere di commercializzazione del biologico, del prodotto di alta qualità che è tipico dell’agricoltura siciliana e dell’utilizzo dei fondi comunitari del Piano di sviluppo rurale per indirizzare le aziende agricole con aiuti mirati proprio allo sviluppo di prodotti di alta qualità agricola, con importanti valori nutrizionali e sicuri da un punto di vista sanitario ed alimentare”.
Nel settore zootecnico è stato dato atto al Sottosegretario Faraone di aver risolto, con il suo arrivo al Ministero della Salute, l’annoso problema della movimentazione degli animali dentro la Regione grazie al decreto che considera la lingua blu (malattia dei bovini) come endemica della Sicilia e dunque toglie tutti i vincoli di commercializzazione degli animali dentro la Regione. Ma i tavoli hanno chiesto un impegno anche sul fronte del contrasto alla brucellosi.
Sul fronte infrastrutturale i tavoli hanno avanzato la proposta forte di trasformare l’aeroporto di Comiso in punto di riferimento per gli aerei cargo, così da semplificare le spedizioni dei prodotti dell’area verso ogni destinazione. Un’attività che deve affiancarsi agli concreti assunti per il raddoppio dell’autostrada Ragusa – Catania, al cui iter è stata impressa una forte accelerazione proprio la scorsa settimana.