All’Umberto I di Siracusa un gesto di solidarietà e appartenenza
Siracusa, 4 novembre 2014 – “L’esempio di una dipendente che fa un dono ad un reparto dell’ospedale rinunziando al regalo dei colleghi per il suo pensionamento lo vedo come un gesto di straordinaria bellezza, un segno di come vorrei che tutto il personale dell’Asp vivesse la propria relazione interna con la struttura, una dimostrazione importante di senso di appartenenza e una motivazione forte di un gesto che attiene all’eticità della nostra Azienda sanitaria”. Lo ha detto il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Brugaletta stamane durante la cerimonia di consegna di uno spirometro pediatrico che l’ex dipendente biologa Giusi Bruno ha donato al reparto di pediatria dell’ospedale Umberto I di Siracusa evolvendo il dono ricevuto dai colleghi e l’equivalente della spesa che sarebbe stata necessaria per la festa di commiato nell’acquisto della strumentazione. “A conclusione della mia carriera professionale – ha detto la biologa Giusi Bruno visibilmente commossa – ho voluto lasciare un ricordo al reparto che mi è stato più a cuore piuttosto che ricevere un dono personale. E questo mio desiderio è stato immediatamente condiviso da tutti i miei colleghi che ringrazio”. Oltre al direttore generale erano presenti Giuseppe D’Aquila direttore medico del presidio ospedaliero Umberto I e il direttore del reparto di Pediatria Antonio Rotondo insieme a tutta la sua equipe. “E’ importante vivere il ruolo di “servitori” della cittadinanza con una proiezione di tipo solidaristico – ha aggiunto Brugaletta- questo gesto è la testimonianza encomiabile di chi possiede questi valori, un segnale estremamente rilevante, un momento educativo che avviene tramite un importante esempio pratico”. “Questo gesto conferma l’attenzione che la collega Bruno ha sempre avuto nei confronti del reparto e dei bambini ricoverati durante la sua attività al laboratorio analisi – ha aggiunto il direttore del reparto Antonio Rotondo – che non ha voluto interrompere nemmeno al momento della collocazione a riposo, lasciando in questo modo un ricordo utile che sarà sempre vivo tra tutti gli operatori”.