Ancona – Un detenuto di origini albanese evaso dal carcere di Ancona Barcaglione. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, il quale sottolinea che l’uomo contava reati per droga, sebbene si sia poi appreso della commissione di due omicidi e della sua vicinanza ad una banda criminale albanese. “Ha approfittato del fatto di essere lavorante caserma e ufficio direzione” spiega il segretario del SAPPE Francesco Campobasso: “alle ore 8,30, uscendo fuori dal carcere per ottemperare alle sue mansioni, ha fatto perdere le sue tracce”.
“Adesso è prioritario catturare gli evasi”, denuncia Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria del carcere”. Torna a sollecitare urgenti provvedimenti a tutela della Polizia penitenziaria, il leader nazionale del primo Sindacato del Corpo: “Sarebbe opportuno dotare al più presto la polizia penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato. Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni. Ed è grave che, pur essendo a conoscenza delle problematiche connesse alla folta presenza di detenuti psichiatrici, le Autorità competenti non sia ancora state in grado di trovare una soluzione. Ogni giorno nelle carceri italiane, per minori e adulti, succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre.
Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. Anche la gestione dei detenuti con problemi psichiatrici, che hanno invaso le carceri dopo la chiusura degli O.P.G., merita attenzione ed una urgente e compiuta risoluzione. Certo è che la loro presenza ha fatto aumentare il numero degli eventi critici nelle carceri”.