“Un’arte del disegno urbano altamente sviluppata è legata dalla creazione di un pubblico attento e criticamente attivo. Se arte e pubblico cresceranno insieme, le nostre città diverranno fonte di godimento quotidiano per milioni di abitanti”. (“L’immagine della città”, Kevin Lynch)
SCICLI – Lo scorso 23 febbraio, a palazzo di Città, il Consiglio comunale, all’unanimità, ha approvato le linee guida per la revisione dello strumento urbanistico comunale. Si è avviato così, dopo dodici anni dall’approvazione dell’ultimo Prg, l’iter che porterà alla definizione di un nuovo strumento urbanistico che terrà conto dei mutamenti che il territorio ha subito economicamente e culturalmente nell’ultimo decennio. Un importante contributo alla definizione delle linee guida è stato dato dalla comunità sciclitana tutta, attraverso la presentazione di numerose proposte di sviluppo del territorio, che l’ufficio tecnico ha fortemente preso in considerazione per la definizione del documento. Sostanziale contributo è stato dato dal “Laboratorio di rigenerazione urbana sostenibile di Scicli”, nato da una sinergia tra gli Ordini professionali degli architetti e degli ingegneri, insieme con il collegio dei geometri, sia durante la fase di presentazione di proposte e suggerimenti che ha anticipato la redazione del documento, sia durante la fase di approvazione, proponendo modifiche che si consideravano indispensabili per dare una lettura chiara del futuro che la città di Scicli prospetta.
“Il nuovo Piano regolatore generale di Scicli sarà lo strumento per trasformare la città dirigendola verso uno sviluppo nel crescente settore turistico, spingendola verso nuove forme di sviluppo agricolo, più rispettosa ed attenta alle molteplici risorse ambientali del territorio – è scritto in una nota del laboratorio – Sono principi informatori per la redazione del Prg: la limitazione del consumo del territorio, l’uso razionale delle risorse, la qualità dell’ambiente, la interconnessione delle funzioni, la fruibilità delle eccellenze del territorio. La qualità degli interventi di recupero, in quanto intesa quale investimento con ricadute socio-economiche, nelle zone ovvero sui beni singoli, individuati come punti di eccellenza, deve essere favorita con la leva della fiscalità locale. E’ aspirazione perseguita la coesione generazionale, sociale, economica, culturale. Nella redazione del Prg, e nelle successive revisioni, fermo restando le prerogative che la legge allo stesso delega, il Comune si spoglia dal ruolo di unico gestore della pianificazione del territorio, ma stimola, favorisce ed accoglie la partecipazione attiva di tutti i soggetti comunque interessati (enti, istituzioni, associazioni, aggregazioni varie, semplici cittadini), non rifuggendo da collaborazioni con esperti, professionalità specifiche di consolidata esperienza”.
ftus