Architetti Catania su semplificazione procedure edilizie
Lo scenario professionale dopo i cambiamenti introdotti dal decreto “Scia 2”
CATANIA – Semplificazione delle procedure edilizie e competenze professionali: le recenti novità legislative in materia assegnano funzioni e responsabilità al professionista con l’obiettivo di snellire le procedure e restituire importanza alla dimensione progettuale del lavoro dell’architetto. Questo è lo scenario emerso durante il convegno organizzato lo scorso sabato dall’Ordine degli Architetti di Catania, che è stato inoltre occasione per dialogare con i funzionari preposti dell’Amministrazione comunale etnea. «Dal nostro punto di vista – ha sottolineato in apertura dei lavori il presidente dell’Ordine Giuseppe Scannella – questo trasferimento di funzioni amministrative e certificative alle libere professioni, corrisponde al ruolo che da sempre ci compete nell’ottica della sussidiarietà. La vera semplificazione, al di là delle applicazioni tecnologiche che sicuramente accelereranno le procedure, sta nel riportare tutto all’interno dell’atto professionale, che contiene in sé anche il rispetto delle norme».
A illustrare lo stato dell’arte del processo di semplificazione burocratica in edilizia a livello nazionale è stato il segretario del Consiglio nazionale di categoria (Cnappc) Fabrizio Pistolesi, il quale, partendo dai cambiamenti introdotti dal Decreto legislativo n. 222 del 2016 (il cosiddetto Scia 2), ha tracciato una panoramica della piattaforma telematica sviluppata appositamente per l’implementazione della dematerializzazione delle procedure edilizie: «Oggi il lavoro di un architetto è all’80% costituito da adempimenti burocratici – ha commentato Pistolesi – mentre solo il 20% è dedicato al progetto. L’obiettivo è quello di ribaltare questo rapporto grazie all’impegno delle categorie professionali con il sostegno delle pubbliche amministrazioni. Il decreto Scia 2 – ha continuato – ha portato cambiamenti in ben tredici articoli del Testo Unico Edilizia rivisitandolo quasi interamente: sono state eliminate diverse comunicazioni ed è cambiata quella relativa all’agibilità, che adesso non viene rilasciata più dall’amministrazione comunale ma viene autocertificata».
All’incontro ha partecipato anche l’assessore all’Urbanistica del Comune di Catania, Salvo Di Salvo testimoniando l’impegno intrapreso con l’avvio dello Sportello Unico Edilizia (Sue), allo scopo di fornire un servizio più efficiente ai privati cittadini, ai tecnici e alle imprese. Il modello catanese, assunto inoltre come capofila nell’ambito delle attività di monitoraggio effettuate su base nazionale dalla categoria, è stato presentato dal direttore dell’Ufficio comunale Urbanistica Biagio Bisignani che ha sottolineato come in questo nuovo quadro di riferimento sia necessario consolidare le competenze già possedute dai professionisti, poiché «l’atto amministrativo che sta alla base del “permesso di costruire” è tra i più complessi, trattandosi di un atto tecnicamente assistito».
In conclusione, il presidente Scannella ha auspicato che le prospettive delineate in seno al Convegno, possano restituire al sistema ordinistico il ruolo proprio di ente posto a tutela della qualità delle trasformazioni territoriali nel senso più ampio del termine».