Nota congiunta del gruppo di Fratelli d’Italia (del capogruppo Renato Perrini, che ha chiesto audizione, e dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Dino Basile, Luigi Caroli, Tommaso Scatigna e Tonia Spina)
“La vicenda del contratto dei lavoratori dei call center della Network Contacts, con sede a Molfetta e Taranto, non è di competenza regionale, come è stato ribadito dal presidente del Comitato regionale per il monitoraggio del sistema economico produttivo e delle aree di crisi (SEPAC) Leo Caroli. Sicuramente non lo è sotto l’aspetto sindacale-contrattuale, ma se poi l’azienda dovesse firmare un accordo di programma con la Regione Puglia per 20 milioni di euro e allora capire quali sono le condizioni lavorative dei dipendenti interessa – e non poco – Fratelli d’Italia.
La nostra intenzione, nel richiedere l’audizione, che si è tenuta oggi in Commissione Lavoro, di tutte le parti interessate, aveva lo scopo – per altro raggiunto – di mettere attorno a un tavolo sia l’azienda, sia l’Assocontact, sia i sindacati per riuscire a trovare una soluzione a condizioni lavorative ed economiche ritenute lesive dei diritti fondamentali. Una richiesta fatta anche per non lasciare inascoltato il grido d’allarme dei dipendenti che denunciano anche una ‘riduzione di oltre il 50% delle ore di permesso rispetto al contratto collettivo delle telecomunicazioni’.
Questo perché sarebbe stato firmato, il 4 dicembre scorso, fra un sindacato (CISAL) e l’ASSOCONTACT (associazione alla quale appartiene la Network) un contratto peggiorativo per i lavoratori, un contratto che gli altri sindacati (presenti oggi al tavolo) non riconoscono, ma che – come ribadito dal presidente Caroli – , in base alla normativa vigente, è legittimo anche se la CISAL è all’interno della Network il sindacato meno rappresentativo dei lavoratori. Gli altri sindacati (CGIL, CISL, UIL e UGL), invece, sono in trattativa per rinnovare il contratto nazionale per il settore delle telecomunicazioni con un’altra associazione datoriale (ASTEL).
Noi di Fratelli d’Italia non intendiamo mettere in discussione questioni di carattere sindacale e per molti versi burocratiche (che riguardano la qualificazione del contratto, la rappresentatività sindacale e l’associazionismo datoriale), quello che abbiamo chiesto all’azienda molfettese è di non far pesare le crisi, le mancate o ridotte commesse sui lavoratori che hanno fatto della Network uno dei più grandi call center d’Italia. È evidente che c’è la necessità di una legge nazionale che regolamenti il settore, magari distinguendo fra le aziende di telecomunicazioni e quelle dei call center.
Per questo motivo, presenteremo una mozione al presidente Emiliano perché promuova a livello nazionale un tavolo tra sindacati e datori di lavoro per definire regole certe per il settore. Noi di Fratelli d’Italia solleciteremo i nostri parlamentari perché diano il loro contributo”