Autonomia differenziata. Gamberini (Legacoop): “Preoccupati per il testo approvato, può pregiudicare l’efficacia delle politiche nazionali; il movimento cooperativo sostiene i valori dell’autonomia e della sussidiarietà, senza pregiudizi ideologici sul decentramento, ma non si può gestire questa trasformazione senza rispettare la storia del Paese, evitando di acuirne le tante disuguaglianze territoriali, economiche e sociali; nelle prossime fasi auspichiamo il coinvolgimento e la partecipazione delle parti sociali per ricostruire un rapporto di fiducia con territori e comunità”
Roma, 21 giugno 2024 – “Legacoop, e in particolare le sue articolazioni territoriali del centro-sud e delle isole, ha più volte dichiarato la sua preoccupazione nei confronti dei progetti di legge sull’autonomia differenziata che in questi giorni sono stati approvati in Parlamento. Pur sostenendo i valori dell’autonomia e della sussidiarietà, e dunque non animati da pregiudizi ideologici contro i principi del decentramento, riteniamo però indispensabile che non venga pregiudicata l’efficacia delle politiche nazionali. Un obiettivo che il testo approvato in Parlamento, peraltro senza un’ampia condivisione da parte delle forze politiche che avevamo auspicato, mette invece a rischio, in quanto non sembra porre le premesse per garantire un efficace coordinamento nazionale delle scelte attribuite alle regioni in materie particolarmente sensibili sotto il profilo del rispetto dell’uguaglianza dei diritti dei cittadini, primi tra tutti quello alla salute e all’istruzione, e in materie strategiche per la competitività del Paese sullo scenario internazionale come quelle sul commercio con l’estero, i rapporti internazionali, l’energia, la ricerca scientifica e tecnologica e il supporto all’innovazione per i settori produttivi”. A dirlo è Simone Gamberini, presidente di Legacoop, condividendo la presa di posizione in materia espressa dalle strutture regionali dell’associazione del Mezzogiorno.
“Sembra inoltre venir meno -prosegue Gamberini- il ruolo centrale del Parlamento nell’elaborazione e approvazione delle intese frutto della trattativa tra Governo e Regioni e nella definizione dei livelli essenziali delle prestazioni. Un elemento cruciale per evitare il rischio concreto che si approfondiscano disuguaglianze già marcate tra Nord e Sud del Paese, sul quale ha puntato i riflettori anche la Commissione UE evidenziando come garantiscano solo livelli minimi di servizi e non riguardino tutti i settori e rimarcando, più in generale, che la devoluzione di ulteriori competenze alle regioni italiane comporta rischi per la coesione e le finanze pubbliche del Paese”.
“Allo stato dei fatti -aggiunge il presidente di Legacoop- questa ulteriore segmentazione delle istituzioni italiane avrà effetti rilevanti e duraturi, sia economici sia sociali, nel senso di un aumento degli storici divari tra nord e Mezzogiorno. Per questo rivolgiamo un appello alle forze politiche di maggioranza e alle forze politiche in generale, perché nelle prossime fasi di questo processo avviato si preveda il coinvolgimento e la partecipazione delle parti sociali a carattere nazionale e quindi radicate su tutto il territorio”.
“È impossibile -conclude Gamberini- non rendersi conto come, di fronte al deficit di rappresentanza da cui la politica è affetta, e che anche le ultime elezioni hanno certificato con tassi di astensionismo record, in particolare su temi essenziali come l’assetto istituzionale del paese, sia cruciale ricostruire un rapporto con territori e comunità; e in questo senso il ruolo dei corpi intermedi è non solo utile, ma indispensabile”.