Vittoria. 04/04/2019 – Una nota inviata da Francesco Aiello, che pubblichiamo di seguito integralmente, fa il punto sulla situazione, dopo che lo stesso ha ricevuto un avviso di garanzia. Secondo quanto si legge sull’avviso, Aiello avrebbe diffamato e oltraggiato il corpo politico. La vicenda riguarda l’intervista rilasciata a Uno mattina dal Prefetto Dispenza, fortemente contestata dall’ex sindaco e deputato regionale. Moltissime le manifestazioni di affetto e le espressioni di solidarietà nei confronti di Aiello, espresse oggi sui Social, dopo che lo stesso ha reso pubblico il contenuto dell’avviso notificato.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
<Stamattina mi è stato notificato alla Questura di Ragusa un Avviso di Garanzia dove mi si informa che sono indagato per le dichiarazioni rese dopo la nota trasmissione resa dal Dott. Dispensa, Commissario straordinario del Comune di Vittoria a Rai 1 Uno Mattina. Su questo fatto manifesto la mia meraviglia e il mio stupore. Tra l’altro ho fatto richiesta di accesso sulla Relazione che sta alla base del Decreto di scioglimento ma il Comune me l’ha negata, rinviandomi all’Organo che la ha prodotta. E ora attendo le determinazioni della Prefettura. Accompagno quindi la pubblicazione dell’Avviso di Garanzia con una nota di accompagnamento, che è una riflessione di vita personale. Piu’ avanti e dopo avere sentito il mio avvocato, commenteremo per quanto utile e necessario.
50 ANNI COL CODICE PENALE ROCCO ( ED EX ROCCO )
Inutile combattere contro se stessi e le proprie inclinazioni.
Dobbiamo farcene una ragione. C’è il corrotto, che ruba e acchiappa, c’è l’onesto che ne fa un punto d’onore, c’è il conformista che si adatta, pici-pici e ingurgita tutto senza fiatare, c’è il pavone gonfiato, lustrato, che , sta sul sicuro, e c’è il sicario, un poco frustrato un poco razzista, intollerante, e bastardo.
Ma in verità, ciò non vale sempre, non sempre ècosì.Avevo 20 anni quando subii il primo processo per un daze-bao, un manifesto scritto a mano e affisso in Piazza a Vittoria. Riguardava alcuni passaggi di scontri a Palermo tra Polizia e studenti. Era il 1969 quando il fatto avvenne. Una parola, un avverbio, mi portò in Corte d’Assise a Siracusa con l’accusa di vilipendio.
Sposato e due bambini, all’epoca del processo avevo 23 anni, senza una lira in tasca. Non dimenticherò mai il mio difensore al processo, l’Avv.Dieli del Foro di Ragusa, mio amico e mecenate . Mi pagò lui persino la permanenza in albergo a Siracusa e tutto il resto.Mi difese a Siracusa con l’accusa del Codice fascista. Vilipendio, reato infamante, fui condannato a sei mesi con la condizionale e l’interdizione dai pubblici uffici. Una tragedia. Fui poi assolto in Corte d’ Assise di Appello di Catania. Ora dopo 52 anni di nuovo il codice ex Rocco, di nuovo odore di repressione.Ma come fai a stare zitto, a tacere, quando ti dicono che per quaranta anni nessuno ha fatto un bando pubblico al mercato, e che le famiglie mafiose si sono spartiti i box sotto gli occhi compiaciuti di Tutti i sindaci, prefetti, Ministri , Governi, le Commissioni Antimafia ? Tacere per convenienza? Per paura di rappresaglie ? Non e’ il caso. La mia natura ” nol consente “. Non temo il Magistrato o il processo. Quello che temo e’ il vuoto e il cinismo che assediano le Istituzioni>.
Francesco Aiello, Già Sindaco di Vittoria
Vittoria 4 Aprile 2019