Palermo, 27 ago 2014 (Italreport) – “Un conto sempre più salato, a fronte del quale ai siciliani non rimane nulla in mano, se non l’ennesimo pasticcio ad opera di un governo totalmente inadeguato, l’ennesima occasione di riscatto gettata al vento. Nelli Scilabra, principale responsabile del fallimento del Piano giovani, è sempre più sola, a tentare di difendere l’indifendibile, il presidente Crocetta, che arrampicandosi sugli specchi mette sempre più in crisi la maggioranza di cui ha bisogno per sopravvivere, e che appare oggi particolarmente stanca e critica. Una politica ben poco virtuosa, quella del governatore siciliano, fatta di iniziative fantasma e di provvedimenti mal gestiti, proprio come il tanto atteso Piano giovani, con il quale rischiano di morire le speranze di migliaia di nostri concittadini. Ma dopo il grave errore, non si perseveri. Se la Scilabra non farà un passo indietro, se Crocetta non la spingerà a farlo, Forza Italia presenterà la mozione di sfiducia nei confronti della baby assessore”, così l’on.Vincenzo Figuccia, vicecapogruppo di Forza Italia all’Ars. “Siamo anche particolarmente preoccupati per il nuovo avviso da 70 milioni di euro, per 20 mila tirocini, avversato dalla Scilabra e che non può sfumare nel nulla – conclude Figuccia –. La Sicilia non può più perdere tempo, servono iniziative serie per dare occasioni, fiducia e nuova energia ai giovani, futuro della nostra Isola”.
L’on. Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars, dichiara che “Ascoltate le dichiarazioni del presidente della Regione Crocetta siamo portati a pensare che questi abbia perso, insieme alla testa, anche la bussola del governo regionale. La vergognosa questione del Piano giovani, iniziata male, rischia di finire ancora peggio. Tra l’altro, la presenza dell’assessore regionale al Lavoro, Giuseppe Bruno, negli uffici della Procura della Repubblica di Palermo, dopo la visita dell’assessore Nelli Scilabra, rafforza purtroppo i nostri dubbi sulla legittimità, e probabilmente la liceità, delle azioni del governo in materia di formazione. Non vorremmo che proprio Rosario Crocetta, per lungo tempo accusatore del malaffare, venga egli stesso coinvolto in un contesto per certo non edificante”.