RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO UNA NOTA DI FRANCESCO AIELLO.
Vittoria 27/03/2017
La Sorrentino, Segretaria Flai CGIL, ha delineato con chiarezza la reale condizione di sfruttamento dei lavoratori immigrati e la distruzione del mercato legale del lavoro agricolo in tutto il Mezzogiorno. Tale condizione, ha detto chiaramente, interessa sicuramente tanti altri settori e tante altre aree del Paese.
L’abbattimento gravoso del costo del lavoro risulta ormai un fatto strutturale, diffuso, organico, e corrisponde all’idea dominante che la crisi si supera abbassando soprattutto i salari operai.
Il fenomeno è certamente presente in larghe aree del nostro territorio e del Mezzogiorno, anche se centinaia di aziende, che hanno a cuore l’immagine e la sostanza del loro progetto aziendale, si mantengono distanti da pratiche di sfruttamento illegale.
La Sorrentino, nel delineare le reti infami che gestiscono lo sfruttamento del lavoro e la rapina sul salario imposto dalla rete del caporalato, apre squarci di verità anche sulla genesi delle violenze, anche fisiche, che molte lavoratrici subiscono per effetto del “contratto “ blindato dal dominio criminale e assoluto a cui i caporali le sottopongono.
Molto spesso, è vero, sono i caporali appartenenti agli stessi gruppi etnici dei lavoratori e delle lavoratrici, a gestire nelle forme di una prostituzione, organizzata a ” pacco chiuso”, lo sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici nei termini piu’ ampi e vergognosi, facendosi essi persino carico di smistare già in Piazza Stazione le persone provenienti da tanti Paesi dell’Est, in arrivo su pulman carichi di uomini e di donne destinate al turpe mercato dello sfruttamento salariale, ma anche fisico e sessuale.
Ma la Sorrentino, persona perbene, non ha avuto remore nel respingere l’idea che si possa indicare in blocco un solo punto del territorio siciliano e nazionale, come luogo di incubazione esclusiva del fenomeno, ma ha ampliato gli ambiti territoriali e sociali di questo contagio, diventato quasi modo di produzione, sistema di dominio, reclutamento criminale.

In sostanza i caporali, per lo piu’ immigrati connessi alle reti criminali del territorio, piazzano le diverse manovalanze, patteggiando talvolta anche per le altre “prestazioni aggiuntive”.

La Sorrentino, ma anche l’avvocata Bongiorno, hanno entrambe, a mio avviso, facilmente ridicolizzato gli sporchi tentativi di qualche indegno ospite di portare il discorso solo su Vittoria. Sfruttamento e violenza arrivano ovunque. Ovvio anche a Vittoria. Ma parlare solo di Vittoria è interesse di coloro che vogliono occultare la vera natura del problema.
La rete infame dei caporali e’ forte, estesa, stravolgente.
I lavoratori, quelli provenienti dalle grande battaglie per i diritti e il lavoro, questo lo hanno capito e hanno cercato di trasmettere ai figli questo mandato: rispettare gli uomini e le donne che cercano il lavoro.
So di diversi produttori che la domenica, a casa, alla mensa domenicale, siedono a pranzo, con il loro occasionale dipendente, che si trova possibilmente lontano dalla propria famiglia: ma sono pochi e in ogni caso essi stessi vivono la crisi come un nemico creato apposta per distruggerli.

Ecco perché, a mio modesto avviso, le speculazioni mirate a colpire solo un territorio sono veleni di gente prezzolata.
Peggiori degli schiavisti.
Francesco Aiello
Tavolo Verde Sicilia
Gruppo di Iniziativa “ Pietro Gentile “

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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