RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Dopo un nostro intervento che denunciava lo stato di degrado di un intero quartiere del centro di Vittoria, che purtroppo coinvolge la scuola più antica di Vittoria, ci ha inviato una nota che di seguito pubblichiamo integralmente, la Dirigente scolastica Angela Vittoria Lombardo.
Al direttore responsabile di
ITALREPORT
Gianni Di Gennaro
Caro direttore,
oggi all’uscita di Vittoria, dopo l’Emaia ho notato uno spazio verde ben curato con simpatiche e coloratissime composizioni con pneumatici dismessi; una gioia per la vista…
Gli spazi, che si aggiungono ad altri curati da privati tentano di fare di Vittoria una città accogliente … poi accanto, di contro, vicino alle giostre… rifiuti di ogni genere e odori nauseabondi….
Queste due immagini rappresentano forse tre delle tante anime di Vittoria… la prima di privati che “danno” alla città, la seconda di altri che la città non la sentono propria, la terza quella, spesso assente, di chi dovrebbe a vigilare, contrastare e sanzionare quanti la città la considerano uno spazio senza regole, una sorta di pattumiera a cielo aperto.
Ciò è un esempio e dimostra quanta fatica faccia la città a crescere in cultura e senso civico. Adesso la città è priva di amministratori e lo sarà per ancora per un bel po’; intanto si sta per celebrare un processo che ha messo sotto una lente di ingrandimento quelli che questa città hanno amministrato da oltre dieci anni.
Chi Le scrive è il dirigente di quella scuola di cui Lei parla nel suo editoriale,
quella scuola che è … “meglio chiuderla!!!!”
La ringrazio perché finalmente qualcuno rende pubblico un disagio che la scrivente, nel rispetto di ruolo e funzione della scuola, ha mantenuto nell’alveo dei rapporti interistituzionali per anni, segnalando per iscritto ripetutamente e sistematicamente e richiedendo per tempo gli interventi di normale amministrazione che per i ritardi nell’esecuzione diventano straordinari con prevedibile lievitazione automatica di costi; in cambio solo promesse, verbali, e una risposta univoca: non ci sono soldi.
Dirigo questa scuola in questo grande edificio del 1936 da oltre vent’anni e con fatica e sacrifici di tutta la comunità abbiamo chiesto con forza e ottenuto di renderla adeguata ai tempi: ascensore, scivoli per i disabili, riscaldamento centralizzato, rifacimento facciata e tetti, sostituzione degli infissi… Da parte nostra abbiamo recuperato alla città documenti, libri, atti e, ora che l’istituto è finalmente riunito, daremo alla città la fruizione di tanti beni preziosi per fortuna ancora in buone condizioni.
Questa, oltre che una scuola è un bene culturale, dentro e fuori; è il primo edificio costruito come scuola e conserva la memoria storica scolastico della città di oltre 150 anni. Tutti i vittoriesi dovrebbero andarne fieri al di là e al di sopra degli interessi personali o di bottega; ne parlo adesso perché è difficile che si pensi a secondi o terzi fini come una bassa politica ci ha insegnato.
Eppure questo bene si lascia nell’incuria ed è lasciato nel degrado. Qualche esempio?
Quarantotto vetri (ad oggi) ancora da sostituire; una cisterna da riparare (si preferisce inviare l’autobotte e l’idraulico ogni tre , quattro giorni); scale di emergenza arrugginite ; illuminazione attorno all’edificio non collegata alla illuminazione pubblica e spesso non funzionante; contatori elettrici chiusi precariamente con fascette preda di facinorosi che non mancano; mancati finanziamenti per le spese di funzionamento non erogate da anni….
Vandali rompono un pluviale … si sostituisce quando l’umidità invade un’aula con costi che lievitano…infiltrazioni sul tetto??? Aspettiamo che crolli…. La piazzetta trasformata in campo di calcio con tre 4 gruppi di alunni… è pericolosa attraversarla; già nel primo pomeriggio; poi col favore delle tenebre fisiologiche o” indotte” (i contatori sono facilmente accessibili) si trasforma in “altro” come a conoscenza di “polizia” e “ carabinieri”…
C’è da chiedersi se ciò sia incuria o dolo
Forse c’ è del vero caro direttore… qualcuno vorrebbe chiudere questa scuola e per farlo la soluzione è presto trovata : far finta che quella scuola non esista e quegli utenti siano… o meglio non siano pazienti ???? Forse;
ma anche la pazienza ha un limite e forse è il caso di cominciare ad alzare la voce e chiedere più attenzione per la scuola, per le scuole, per la cultura in generale, per lo sforzo che la scuola fa per includere gli alunni tutti, ma per far ciò occorrono risorse, perché cercare di dare tutto a tutti è segno di civiltà e i genitori, gli insegnanti ed i cittadini cominciano a chiedersi perché succedono certi eventi e di chi la responsabilità.
Grazie per l’ospitalità
Vittoria, 21.11.2018 Vittoria Lombardo –