Di seguito pubblichiamo un’analisi precisa e puntuale dello stato attuale in cui versano i nostri piccoli imprenditori. Non un semplice sfogo sui social ma la richiesta di aiuto chi in questi mesi, senza mai batter ciglia e attenendosi al rispetto delle regole ha dato il massimo, consapevole della straordinarietà del periodo che stiamo vivendo. Parole semplici per spiegare ad uno STATO ASSENTE che OGGI non si può continuare a scherzare con la “vita” degli italiani. Sono le parole di un ristoratore ragusano, Andrea Cobisi, titolare della pizzeria Il Ritrovo Più.
Caro governo non è mia abitudine lamentarmi economicamente, ma ti volevo chiedere se conosci il significato del detto siciliano “u cani ca si muzzica a cura”.
Mi spiego meglio, è dal mese di ottobre quando avete emanato il DPCM che non consente di fare sedere le persone ai tavoli dopo le 18,00, che il mio locale (150 posti effettivi) è costretto a lavorare solo con l’asporto e domicilio. Conseguenza di tutto tutto ciò, da quasi tre mesi fra poco, è che sopravviviamo con incassi al 30% rispetto a quello che si incassava regolarmente, con spese di affitto e luce rimasti invariati (quelli non diminuiscono mai), ho dovuto ridurre gli stipendi del 50% (ho potuto farlo perché sono i miei figli, io non mi prendo soldi, anzi glieli rimetto x pagare luce e affitto, perché con i soldi che incassiamo a stento si paga la merce).
Considerando poi che di settimana ,da noi, la sera si può camminare nudi e non se ne accorge nessuno, l’unico giorno rimane il sabato. Ecco proprio il sabato è diventato un’ arma a doppio taglio: si hanno a disposizione 2 ore piene di lavoro, 19,30-21,30, se sei bravo fai qualcosa. Bravo significa avere una persona che prende le ordinazioni al telefono, 5 pizzaioli, una persona in cucina per preparare le patatine e tre per le consegne a domicilio per un totale di 10 persone.
A tutto questo non vogliamo considerare la fretta di alcuni clienti, le proteste, le minacce e vaffa se ritardi 15 minuti per la consegna, offese e tanto altro, ma vabbè questo fa parte del nostro lavoro, oramai ci siamo abituati!
In poche parole i “picciuli” si sono finiti ma l’emergenza ancora non sappiamo quando! Con qualche aiuto congruo potremmo resistere, ma a queste condizioni mi sembra difficile, la buona volontà noi ce la stiamo mettendo ma non basta.
Morale…..il cane che si morde la coda è tutto ciò!