Redazione Due,Roma, 9 aprile 2016.- Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a cura dell’Ufficio Stampa di Antonio Ingroia.- “Finalmente il governo italiano ha preso atto che dall’Egitto non avrà mai alcuna collaborazione nell’accertamento della verità e nella ricerca dei colpevoli, mandanti ed esecutori, dell’omicidio di Giulio Regeni. Resta il grande rimpianto per i due mesi persi, tra depistaggi, ricostruzioni oltraggiose, tentativi di insabbiamento. Era prevedibile che uno Stato totalitario, come l’Egitto, non avrebbe mai accettato di processare i suoi vertici, avergli dato credito è stato un clamoroso errore”. Così Antonio Ingroia commenta il fallimento del vertice a Roma tra inquirenti italiani ed egiziani sul caso Regeni. “Aver richiamato l’ambasciatore al Cairo – aggiunge – rappresenta indubbiamente un primo segnale importante, ma ora non bisogna fermarsi. Occorre andare avanti con fermezza, rivolgendosi, se necessario, anche alle Nazioni Unite per chiedere la nomina di una Commissione internazionale di inchiesta che faccia luce sull’omicidio Regeni ma anche su tutti gli altri casi di omicidio, tortura e sparizione di cui si è macchiato il regime di Al Sisi da quando, con un golpe, ha preso il potere e di cui fuori dall’Egitto poco o nulla si è saputo”.

 

 

Di Salvatore Cultraro

Nato ad Acate. Nel 1986, ha conseguito la specializzazione quale Educatore per disabili in età evolutiva. Dal 1988 dirige il Centro di differenziazione didattica per disabili di Acate. Giornalista pubblicista, dal 1984 al 1990 ha collaborato con il Giornale di Sicilia di Palermo, dal 1991 al 2003 con la Gazzetta del Sud di Messina e dal 2004 al 2008 con la Sicilia di Catania. Nel 2009 ha diretto la redazione giornalistica dell’emittente televisiva locale “Free TV” di Comiso. Inoltre ha diretto il periodico "I 4 Canti" e dal 2001 al 2009 ha tenuto Corsi di Giornalismo presso le scuole elementari e medie di Acate e Vittoria. Appassionato di storia locale, negli anni Ottanta ha pubblicato alcune sue ricerche sulla presenza nel territorio di Acate di alcuni importanti siti rurali risalenti al periodo geco-romano e medioevale. Nel dicembre del 2013 ha dato alle stampe, unitamente al prof. Antonio Cammarana di Acate, un volumetto sull’antico Lavatoio Pubblico di contrada “Canale”.

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