Catania, abusivismo. Cartelloni pubblicitari, cominciata bonifica via Vincenzo Giuffrida
L’Assessore Girlando: “Dal 29 dicembre scorso, procedendo secondo un programma che suddivide il territorio della città in dodici zone di intervento, sono stati rimossi oltre quaranta impianti abusivi”
CATANIA – L’assessore al Bilancio del Comune di Catania Giuseppe Girlando ha reso noto che questa mattina ha preso l’avvio la bonifica dei cartelloni pubblicitari abusivi posti lungo la via Vincenzo Giuffrida e che rappresentano “una vero e proprio muro”.
“Stiamo operando – ha spiegato Girlando – grazie alle speciali macchine e agli uomini messi a disposizione del Comune dall’Associazione aziende pubblicitarie italiane, la maggiore organizzazione delle imprese di affissioni pubblicitarie esterne, e dall’Associazione siciliana pubblicità esterne. Aapi e Aspes hanno infatti siglato con il Comune un protocollo in questo senso il 22 maggio dello scorso anno. Il 29 dicembre avevano preso il via le rimozioni”.
Da allora, ha sottolineato l’Assessore, procedendo secondo un programma che suddivide il territorio della città in dodici zone di intervento, sono stati rimossi oltre quaranta impianti abusivi.
“Uno dei luoghi – ha aggiunto Girlando – con la maggiore concentrazione di impianti abusivi e sicuramente quello in esiste un gran numero di cartelloni di grandi e grandissime dimensioni, è proprio la via Giuffrida. Questi impianti, spuntati come funghi da oltre sei anni in spregio a qualunque normativa e che ovviamente non hanno mai pagato un euro al Comune, hanno consentito ai loro proprietari di guadagnare illecitamente, di svolgere una sleale concorrenza nei confronti delle altre aziende in regola e di mettere in pericolo la sicurezza degli automobilisti e dei cittadini, senza contare il danno per l’estetica di quella parte della città”.
In via Giuffrida la rimozione sarà portata a termine in qualche giorno.
“Gli impianti sequestrati – ha concluso l’Assessore – saranno poi custoditi con estrema attenzione per evitare che possano essere, come avvenuto in passato, rubati dai depositi e riutilizzati. Inoltre, trascorsi i sessanta giorni previsti dalla legge, saranno definitivamente confiscati per essere distrutti o acquisiti al patrimonio comunale”.