Dopo il successo di Lad Project, l’Ordine e la Fondazione lanciano appello alla città
Catania, 5 giugno 2015 – «Concorsi di architettura per promuovere e valorizzare il territorio, ma anche per sostenere causa etiche e sociali: l’Ordine e la Fondazione degli architetti di Catania intendono proseguire nella strada già intrapresa, proponendo un modello virtuoso anche alle Pubbliche Amministrazioni».
Il presidente della categoria Giuseppe Scannella, vuole con queste parole sottolineare l’importanza del successo di Lad project, il progetto – ideato da Emilio Randazzo e avviato dagli allora presidenti Luigi Longhitano e Carlotta Reitano – che ha consentito i lavori di ristrutturazione dei locali dell’Unità Operativa di Ematologia e Oncologia pediatrica del Policlinico di Catania (che verranno inaugurati l’11 giugno): «Vogliamo promuovere ulteriormente questa formula innovativa – ha continuato – che ha permesso di migliorare e rendere più confortevoli e familiari gli ambienti in cui vivono i piccoli pazienti, attraverso il lavoro sinergico tra la Onlus “L’Albero dei Desideri”, l’azienda ospedaliera e la Fondazione provinciale degli Architetti».
«Un percorso – spiega il presidente della Fondazione Paola Pennisi – che ha visto il lancio di un contest rivolto agli iscritti all’Ordine under 30 per l’assegnazione del progetto più innovativo e originale, attraverso il lavoro di dieci gruppi guidati da un progettista senior, con una giuria presieduta da Dante Oscar Benini, architetto di fama internazionale». A vincere è stato il gruppo di Claudia Caponero, Angelo Marletta, Cinzia Parrino, guidato da Roberta Rapisardi, con un’idea di progetto che si basa sulla scelta di “proiettare fuori” il reparto e di “introiettare” lo spazio esterno della hall al suo interno, con l’obiettivo di ridurre il limite fisico tra i due ambienti.
«Gli architetti catanesi – concludono i due presidenti – attraverso una sottoscrizione pubblica e un concorso hanno voluto occuparsi dei bambini malati oncologici, regalando le loro idee e il loro sapere. Vogliamo lanciare l’ennesimo appello ai rappresentanti di Enti Pubblici, per replicare questa esperienza, consentire ai giovani di esprimersi e al territorio di rimodularsi in un’ottica di crescita».