Ne ha parlato nel Palazzo della cultura con gli autori – lo psichiatra Roberto Ortoleva e l’esperto del Lavoro Carmelo Coco – l’assessore al Welfare Angelo Villari. Quest’ultimo ha ricordato come da Catania sia partito il progetto pilota per l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati
“Il lavoro, che crea rapporti e genera autostima, consente alle persone definite ‘disabili psicosociali’ di sentirsi parte di una comunità”.
Lo ha detto Roberto Ortoleva, psichiatra del Dipartimento di salute mentale dell’Asp di Catania, presentando nel Palazzo della Cultura “Teorie scientifiche per l’inclusione socio-lavorativa dei soggetti portatori di disabilità psicosociale”, scritto con la collaborazione di Carmelo Coco, funzionario del Comune di Catania esperto per le politiche attive del lavoro e l’inclusione sociale, e la partecipazione di qualificati ricercatori sociali: il sociologo Salvatore Squillaci, le pedagogiste Stefania Ridolfo e Carmen Costanzo, e le esperte in finanziamenti comunitari Alessia Torrisi e Stefania Andriani.
“Oggi – ha aggiunto Ortoleva – è necessario intendere la riabilitazione come un processo che passa appunto dal far sentire queste persone parte di una comunità. E in questo il lavoro rappresenta una chiave di volta. In questo percorso sarà poi possibile valutare la crescita globale di queste persone nel rispetto di quelle individualità che rappresentano un valore aggiunto spendibile con gli altri”.
All’incontro era presente l’assessore al Welfare Angelo Villari, il quale ha ricordato come Catania sia all’avanguardia in questo settore fin da quando, nel dicembre del 2014, venne approvata una delibera, costruita insieme all’Asp e alle aziende ospedaliere catanesi, per l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati attraverso l’accantonamento dell’1% delle somme per appalti da destinare all’affidamento di servizi a cooperative di tipo B.
“Occorre adesso – ha detto Villari – utilizzare al massimo per l’inclusione socio-lavorativa tutte le opportunità offerte dai programmi e dai finanziamenti comunitari e nazionali, puntando su azioni flessibili e condivise con i fruitori, che mettano insieme aspetti sanitari, sociali e occupazionali”.
All’incontro erano presenti tra gli altri l’eurodeputato Salvo Pogliese, Nunzio Crimi Presidente del Cof dell’Università di Catania, Giuseppe Fichera Direttore del Dipartimento Salute mentale dell’Asp e Domenico Amich, direttore dell’Ispettorato del Lavoro di Catania.