Tutti i numeri di un grande successo, a cominciare dai 35.000 spettatori, forniti nel corso della conferenza stampa in cui il direttore artistico Anfuso ha tracciato un bilancio della parte catanese del Festival finanziato con fondi europei. L’assessore Licandro: “premiato il modello organizzativo pubblico-privato”.
Catania, 9 ottobre 2015 – “Con 35.000 spettatori solo a Catania I Art è stato un grande successo su cui puntare anche nel futuro: cento città dell’Isola sono diventati luoghi magici ospitando manifestazioni, tutte di altissimo livello, di musica, arte, cinema, teatro”. Così il sindaco di Catania Enzo Bianco ha parlato del Festival il cui bilancio conclusivo è stato tracciato nel corso di un incontro con i giornalisti nella Sala Giunta di Palazzo degli elefanti alla presenza dell’assessore alla Cultura Orazio Licandro e del direttore artistico della sezione catanese del Festival, Giovanni Anfuso.
Proprio Anfuso ha fornito i “numeri d’egli eventi catanesi di I Art, grande contenitore di eventi multidisciplinari scaturito dall’omonimo progetto comunitario ideato e diretto da I World e con il Comune di Catania ente capofila”. Nove le sezioni del festival: teatro, danza, grandi eventi, letteratura, musica, performance, cinema e arti visive, convegni e architettura contemporanea.
“Sono – ha detto Anfuso – numeri esaltanti: oltre 35.000 spettatori per assistere ai 55 spettacoli, ai cinque eventi speciali, al Festival del Cinema organizzato su sei sezioni. Il Festival a Catania ha visto il coinvolgimento di 816 artisti, di cui più di seicento catanesi, e oltre 400 maestranze del territorio”.
Per Licandro I Art ha rappresentato un successo “a partire dal modello organizzativo, con al centro la forte integrazione pubblico-privato che, a dispetto di quanto a volte si dice, ha dato prova di grande efficienza”.
“Questo – ha concluso l’Assessore – ha permesso risultati eccellenti, abbiamo avuto un grande successo di pubblico e un impatto turistico considerevole e francamente non prevedibile.
Licandro ha ricordato come i fondi di questo progetto europeo risalente a qualche anno fa stessero per perdersi e furono recuperati dall’Amministrazione Bianco che provvide anche a rimodure il progetto coinvolgendo 32 compagnie catanesi, sei università, 32 docenti e studiosi, istituzioni come il Bellini, lo Stabile, l’Accademia e l’Istituto musicale, e puntando sulla valorizzazione dei siti monumentali catanesi.
“Molti – ha concluso Bianco – dei 35.000 spettatori del Festival erano turisti, che hanno così potuto conoscere un volto non molto noto della Sicilia quello di chi sa produrre arte a livelli eccellenti. Abbiamo dato, con I Art, una ribalta importante agli artisti siciliani e in particolare catanesi. Per tutte queste ragioni, anche come capo della delegazione italiana al Consiglio delle Regioni a Bruxelles, chiederò alla Commissione europea e alla Regione siciliana di ripetere quest’esperienza anche nel futuro perché questo attira quel turismo culturale di cui la nostra terra ha un grande bisogno”.