Bianco: “Questi 183 lavoratori precari svolgono funzioni importanti in Direzioni e Servizi strategici della struttura comunale”. L’assessore al Personale Consoli: “La decisione ci consentirà di avviare nel 2016 il percorso per le prime stabilizzazioni”. Nei giorni scorsi si era temuto per la sorte dei precari e il Sindaco era intervenuto, a Roma, sul governo e sulla deputazione siciliana
Catania – I contratti dei 183 lavoratori Puc (Progetti utilità collettiva) del Comune di Catania sono stati prorogati fino al prossimo 31 marzo. Lo ha deliberato la giunta comunale di Catania presieduta dal sindaco Enzo Bianco. La prestazione oraria sarà di 24 ore settimanali.
La decisione è stata assunta nelle more dell’approvazione dei bilanci del Comune e della Regione siciliana.
“I lavoratori precari – ha precisato il sindaco Enzo Bianco – inseriti tra i Puc del Comune di Catania svolgono funzioni importanti in Direzioni e Servizi strategici della struttura comunale. Senza di loro la macchina amministrativa rischierebbe di subire una battuta d’arresto difficilmente superabile. Per questo motivo e per il rispetto di ogni singolo lavoratore e delle loro famiglie abbiamo provveduto alla proroga”.
“L’azione svolta – ha aggiunto l’assessore al Personale Marco Consoli – ci consentirà di avviare nel 2016 il percorso per le prime stabilizzazioni, mantenendo così fede all’impegno che l’Amministrazione Comunale ha assunto nei confronti dei propri contrattisti, di sanare una volta per tutte una posizione congelata da oltre 26 anni. Questa nuova azione si coniuga perfettamente con la filosofia portata avanti dal Sindaco Bianco di massima efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa”.
Nei giorni scorsi si era temuto per la sorte dei precari perché un emendamento alla legge di Stabilità approvato dalla Commissione Bilancio della Camera prevedeva sì il rinnovo per un anno dei contratti di questi lavoratori ma aveva lasciato fuori quelli dei Comuni in dissesto o con Piano di rientro. Il Sindaco, anche come presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, era subito intervenuto, a Roma, sul governo e sulla deputazione siciliana. La situazione era stata poi risolta con un emendamento presentata dai deputati siciliani del Pd e approvato dalla Camera.