Centro regionale malattie neuromuscolari, Amati: “Nessuna notizia, violazione delibera di Giunta, esplosione costi. 60 milioni di euro. Volontà di ritardo e sabotaggio dei burocrati?”
“Nessuna nuova notizia e nessun cronoprogramma. Consegnata solo una relazione contenente la violazione della delibera della Giunta regionale dell’ottobre scorso e un costo enorme e quasi impossibile da sostenere. Si ha come l’impressione che il dirigente della sezione interessata, Mauro Nicastro, non stia facendo eseguire gli indirizzi della Giunta, forse esautorato per vie di fatto dalle sue funzioni. Perché tutto questo? Cosa si nasconde? Speriamo non vi sia la volontà dei burocrati sanitari di ritardare o sabotare, facendoci affogare tra mille parole e senza concludere nulla. Appuntamento tra quindici giorni.”
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“Finalmente abbiamo preso visione del progetto di massima per realizzare il Centro di malattie neuromuscolari presso il Policlinico di Bari.
Innanzitutto, sconcerta l’idea che il progetto violi sia la delibera della Giunta regionale dell’ottobre 2023, nella parte che individua come riferimento progettuale lo studio di pre-fattibilità approvato dall’A.Re.Ss nel giugno 2022, sia la delibera con cui si decide di procedere allo scorporo dal Policlinico del Giovanni XXIII, lasciando a quest’ultimo la Neuropsichiatria infantile e il suo potenziamento. Inoltre: il progetto di massima ha un costo stimato di 60 milioni, di cui 40 milioni per ristrutturare e attrezzare il padiglione Chini e 20 milioni per riallocare in altri padiglioni i reparti esistenti. In altre parole, una grandissima operazione immobiliare, su cui allo stato non è dato sapere la provenienza di questo ingente finanziamento né tantomeno il cronoprogramma. Sembra che i burocrati vogliano rifugiarsi nelle grandi cose per evitare di impegnarsi nelle cose più piccole ma di vitale importanza.
E alla fine, qui c’è addirittura un paradosso, avere il Centro regionale di malattie neuromuscolari (quando sarà), spendendo 60 milioni e senza nemmeno avere la piscina, quale elemento qualificante di una struttura del genere.
Vorrei sottolineare, infine, che la proposta di realizzare il Centro presso il nuovo ospedale Monopoli-Fasano, scartata dalla Giunta su suggerimento dei burocrati, sarebbe costata 10 milioni di euro per l’immobile, peraltro nuovo, e altri 10 milioni di euro – a voler strafare – per arredi e attrezzature; 20 milioni di euro è una cifra di grand lunga inferiore e più fattibile rispetto ai 60 milioni di euro previsti per il padiglione Chini.
Ma nonostante tutto, non ci arrendiamo, e sottoporremo il progetto di massima all’A.Re.SS, alle associazioni dei malati e ai responsabili scientifici dei Centri NeMo”.