Cirica, Barrano, Caruso e Sanzone su nomine dei vertici Emaia a Vittoria
I consiglieri Cirica, Barrano, Caruso e Sanzone: “E’ stato gettato alle ortiche tutto il lavoro fatto per risanare l’azienda speciale. In questo modo il default è dietro l’angolo”
Vittoria, 20 maggio 2015 – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma dei consiglieri comunali Santo Cirica, Daniele Barrano e Franco Caruso:
“Gettato alle ortiche tutto il lavoro fatto per cercare di recuperare la funzionalità della Fiera Emaia. Giova ricordare che avevamo presentato un piano di salvataggio alle cui linee guida il commissario Giuseppe Sulsenti, persona di grande professionalità e capacità, si stava attenendo. E il sindaco, invece, cosa fa? Nomina i nuovi vertici caricando sulle spalle di un’azienda che ha circa un milione di debiti, almeno altri centomila euro annui di spese. Come strategia per affossare l’Emaia ci pare che sia perfetta”. E’ questo il commento che arriva dai consiglieri comuali di Vittoria Santo Cirica, Daniele Barrano, Franco Caruso e Salvatore Sanzone dopo le nomine rese note ieri dal primo cittadino a palazzo Iacono riguardanti il presidente e i componenti del cda. “Questi ultimi – aggiungono i quattro consiglieri – al contrario di quanto intendeva fare Sulsenti, che era intenzionato a ridurre le manifestazioni fieristiche in appena due all’anno, hanno dichiarato che intendono concretizzare quasi una fiera al mese, con il rischio di caricare ulteriormente di spese un bilancio già di per sé problematico e che non lascia intravedere, se si procederà in questo modo, alcuno spiraglio di recupero e di assestamento all’orizzonte. Il piano di risanamento presentato dal commissario prevedeva, invece, oltre all’azzeramento dei costi del cda, il blocco delle prestazioni straordinarie unitamente alla previsione della Cig in deroga per tutti i lavoratori, e ciò al fine di ridurre i costi dell’azienda per almeno il 60%, con un risparmio annuo di circa 55mila euro. Quindi, il bilancio Emaia sarà appesantito dai costi del presidente e dei componenti del cda per circa 50mila euro tra compensi e oneri, oltre a 75mila euro per il direttore. Tanto i cittadini hanno le spalle larghe. E’ questo il modo di sanare l’Emaia? Noi riteniamo di no. Per non parlare del fatto, inoltre, che attendiamo di conoscere ancora i numeri del consuntivo 2014 riferiti proprio all’azienda speciale. Sembra proprio, ancora una volta, che queste cifre si vogliano tenere nascoste”.