Comiso. 16 febbraio 2019
Ha dell’incredibile quello che è successo ieri sera a Comiso, ma purtroppo è una triste realtà.
Intorno alle 20,45 un agente del locale commissariato che sie era recato insieme alle figlie, presso un panificio, ha appreso dalla titolare dell’esercizio commerciale, impaurita e stravolta dal timore che potesse accadere qualcosa di grave, che un giovane, in compagnia di un altro, dopo essersi entrambi incontrati, ha imbracciato un mitra e, dopo avere aperto lo sportello posteriore di un furgone di proprietà di uno dei due, ha esploso alcuni colpi d’arma, da fuori all’interno del furgone. Qualcuno, o molto più verosimilmente diverse persone, si sono accorte di quanto stava accadendo, ma piuttosto che chiamare le forze dell’ordine, hanno preferito allarmare città e cittadini, scrivendo sui social quanto accaduto.
L’agente, che è stato colto di sorpresa dal racconto della donna, ha prima chiamato il suo ufficio di Comiso e subito dopo la Questura iblea e i carabinieri per capire se qualcuno fosse a conoscenza di questo episodio.
Mentre i colleghi dell’agente della Questura, riferivano di non avere avuto alcuna segnalazione, i militari dell’arma di Comiso, hanno detto che avevano sentito dire questa cosa, ma solo perchè qualcuno lo aveva pubblicato sui social e non per avere ricevuto segnalazioni.
A quel punto, il vice questore Emanuele Giunta, dirigente del commissariato di Comiso, ha attivato le misure previste in questi casi, atte ad individuare immediatamente gli autori dell’atto delinquenziale.
In poco tempo, è stata fatta piena luce ssull’episodio, anche per una sorta di autodenuncia sporta dagli stessi autori del gesto, i quali si sono presentati spontaneamente presso gli uffici di polizia, dichiarando di avere provato, poco prima, un’arma innocua utilizzata per il “soft air”.
A quel punto l’allarme è rientrato, il giovane che aveva sparato in strada è stato denunciato per procurato allarme e il mitra posto sotto sequestro.
ha dichiarato il vice questore Giunta .
Noi condividiamo il pensiero del dirigente e auspichiamo un utilizzo più razionale e discreto dei social.