Condizioni di insularità: Più risorse per la Sicilia? Amministratori ed esperti a confronto
Oggi a Palermo il convegno dell’Asael e della Presidenza del Consiglio Comunale
Palermo, 21 marzo 2016 – Amministratori locali, esperti e deputati a confronto sulle opportunità per lo sviluppo della regione che verranno dalla risoluzione del Parlamento Ue che riconosce le condizioni di insularità anche alla Sicilia e alla Sardegna. Si è svolto questa mattina a Sala delle Lapidi, presso il Palazzo delle Aquile di Palermo, il convegno organizzato dall’Asael, l’Associazione siciliana amministratori enti locali, e dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Palermo dal titolo: “La risoluzione del Parlamento Europeo sulla condizione di insularità: più opportunità, diritti e risorse finalmente anche per lo sviluppo della Sicilia?”.
Dopo i saluti del presidente del Consiglio Comunale di Palermo Salvatore Orlando e l’introduzione del presidente dell’Asael Matteo Cocchiara, sono seguiti gli interventi della deputata Ue e relatrice della risoluzione Michela Giuffrida, dell’economista Pietro Busetta, dell’assessore all’Energia del Comune di Palermo Gianfranco Rizzo, del segretario regionale della Cisl Mimmo Milazzo, dell’avvocato Pasquale Vagnarelli e del presidente dell’Associazione sarda enti locali (Asel) Rodolfo Cancedda.
Il convegno, a cui hanno preso parte numerosi amministratori locali e studenti universitari, ha rappresentato la prima occasione di confronto sugli effetti della risoluzione del Parlamento Europeo dello scorso 4 febbraio che riconosce la condizione di insularità anche alla Sicilia e alla Sardegna e che chiede alla Commissione Europea di applicare l’articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione. Un passaggio cruciale in vista della prossima programmazione europea.
“Ogni possibile aiuto per gli enti locali siciliani è prezioso per gli effetti pratici che può avere sulla vita quotidiana dei cittadini – ha detto il presidente dell’Asael Matteo Cocchiara – In un momento di grande difficoltà per tutti i Comuni alle prese con tagli e ristrettezze economiche, basti pensare che dal 2009 a oggi la Regione ha ridotto i trasferimenti ai Comuni da 900 a 340 milioni di euro, l’Asael si fa promotrice di un momento di dibattito sulle opportunità di questa nuova misura. I territori devono far sentire la propria voce, cercando di recuperare il terreno perduto”. “Tutti i livelli di governo devono attivarsi per eliminare ogni ostacolo affinché la Sicilia possa godere di interventi come la fiscalità di vantaggio e le politiche dei trasporti per agevolare l’industria turistica – ha commentato il presidente del Consiglio Comunale di Palermo Salvatore Orlando – Vogliamo avviare un utile approfondimento e chiamare i rappresentati istituzionali a un forte impegno nelle sedi decisionali”.
La risoluzione 2015/3014, tra le altre cose, chiede alla Commissione Ue di avviare un’analisi approfondita sui costi supplementari che la condizione di insularità determina a livello dei sistemi di trasporto di persone e merci e dell’approvvigionamento energetico nonché in termini di accesso al mercato, in particolare per le piccole e medie imprese; ricorda che molte Isole del Mediterraneo registrano l’arrivo di un numero elevatissimo di migranti; sottolinea le enormi potenzialità dell’energia oceanica, eolica e solare e la possibilità per le Isole di divenire importanti fonti di energie alternative e chiede un “Libro bianco” che monitori lo sviluppo delle regioni insulari.
“La presenza di oggi di tanti giovani ci rincuora perché l’Europa è una grande opportunità e come tale va considerata – ha detto la deputata Ue Giuffrida – La Sicilia finora non si è accorta dell’approvazione di una risoluzione che nelle passate legislature era una chimera, ma che rappresenta una grande opportunità. Nell’Unione Europea ci sono 450 Isole con 14 milioni di abitanti, di cui cinque solo in Sicilia: la risoluzione riconosce alle Isole europee le specificità ambientali che ne frenano la crescita ed è cruciale per la prossima programmazione comunitaria. Lancio un appello al governo nazionale e a quello regionale perché si attivino facendo diventare questa risoluzione qualcosa di concreto”.
“I fondi comunitari dovrebbero consentire di completare le infrastrutture e invece vengono utilizzati per altro o non vengono spesi – ha aggiunto l’economista Busetta – Abbiamo una fiscalità non vantaggiosa e siamo tagliati fuori dall’alta velocità ferroviaria. La risoluzione è un ulteriore strumento che però va utilizzato bene, a differenza di quanto fatto con l’Autonomia regionale”.
Per l’assessore Rizzo “l’approvazione della risoluzione è una splendida notizia, la Sicilia è geograficamente una zona periferica e finora questa condizione è stata vista come un deterrente per lo sviluppo, mentre la diversità deve essere una ricchezza da valorizzare. Le amministrazioni locali devono farsi trovare pronte con una programmazione dedicata e Palermo sta lavorando con una visione unitaria: il Pon Metro che varrà 90 milioni di euro, il Paes, l’anello telematico e il Patto 20-20-20”.
“Questo percorso inaugurato dalla risoluzione va portato a compimento passando alla fase operativa – ha commentato il segretario regionale Cisl Milazzo – Dobbiamo far aumentare l’occupazione e l’attrattività della Sicilia. L’uso dei fondi 2014-2020 non è ancora partito e questo ci preoccupa, visto che sono le uniche risorse disponibili, senza le quali non ci può essere sviluppo. Dal 2020 in poi, con molta probabilità, non avremo più fondi europei per politiche di coesione e lo sviluppo della Sicilia è a rischio”.
L’avvocato Vagnarelli ha sottolineato che “l’accezione di insularità è relativamente nuova per le istituzioni europee, nella legislazione comunitaria non c’è una definizione di Isola o di insularità e quindi bisogna individuarla per stabilire i destinatari degli interventi”. “Ringrazio l’Asael per l’invito – ha concluso il presidente dell’Asel Cancedda – Questa opportunità è determinante per la Sicilia e la Sardegna. Riconosciamo all’onorevole Giuffrida il merito di avere ottenuto un impegno formale, ma dobbiamo incalzare lo Stato e l’Europa per ottenere risposte tempestive soprattutto sul tema della mobilità di persone e merci, per poter essere finalmente cittadini del mondo”.