Londra. 15 marzo 2020
Si chiama Marco Cannata ed è chef in un prestigioso ristorante londinese, è siciliano ed è orgoglioso di esserlo, nella sua pagina Facebook dà sfogo alle sue “incertezze” del momento, per chi, come lui, vive in una nazione, che noi tutti non abbiamo esitato, appena due giorni addietro, a giudicare irresponsabile. Comincia così il suo racconto: – cari italiani, voi vi state lamentando perchè Conte ed il Governo vi hanno saggiamente imposto un lockdown ed una quarantena preventiva, per fermare questa infezione pandemica e salvare più vite possibili. Vi assicuro, non avete niente di che lamentarvi rispetto a noi italiani che viviamo qui. Johnson si rifiuta di imporre l’isolamento, non ha intenzione di fermare l’epidemia e non vuole obbligare nessuno ad assumere precauzioni. Nessuna campagna di informazione o prevenzione, non dichiara i dati reali relativi al numero delle persone contagiate, non ha circoscritto le zone rosse. A Londra ha messo a disposizione 4.000 posti letto in ospedale, forse dimenticando che qui siamo oltre otto milioni, ma dichiara che l’NHS è altamente specializzata e in grado di sostenere una emergenza sanitaria.
Ha introdotto un numero unico Nazionale di emergenza, 111, da chiamare in caso di contagio, ma dopo avere aspettato dalle 4 alle 6 ore in linea, dopo ti richiamano da un call center, che visita in videochiamata, e se riescono a trovare posto in un ospedale, devi andare, anche se affetto da stato febbrile, con temperatura a 40, e crisi respiratoria, in taxi.
Le ambulanze rimangano ferme perchè, altrimenti, dopo, le dovrebbero disinfettare. Se sei malato, non rilasciano un certificato medico che attesti la tua malattia da presentare al datore di lavoro, dopo la tua guarigione, per potere rientrare. Ma se non esibisci la certificazione sanitaria, il datore di lavoro, giustamente, si rifiuta di accoglierti. Tutti sapete che Johnson ha dichiarato, con molta tranquillità, che molti di noi moriranno e che molte famiglie perderanno almeno una persona cara. Metro e bus sono pieni di gente che potrebbe essere infetta, quasi nessuno indossa la mascherina, anzi, qualcuno ti tossisce pure addosso. Girano interviste con notizie e video falsi, dove ovviamente, gli intervistati sono solo inglesi. Siamo fuori dalla Comunità Europea, e quindi, entro pochi giorni, quando qui scoppierà il caos e la sanità collasserà, non riceveremo nemmeno aiuti esterni. I voli per l’Italia sono bloccati, non abbiamo possibilità di rimpatriare-.
Questo il drammatico appello che lancia il nostro connazionale dall’Inghilterra, chi legge potrà trarre le dovute conseguenze ed esultare di essere ITALIANO e vivere in questo splendido Paese, che, nonostante tutto e tutte le sue contraddizioni, è pur sempre una grande Nazione.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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