Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi: Sulle tracce di un inviato davvero speciale che non voleva viaggiare
MANTOVA (MN) – Pomeriggio ariostesco quello in programma venerdì 6 aprile alle 17 nella Sala Ovale dell’Accademia Nazionale Virgiliana, a Mantova. Sarà un giornalista ad inseguire un inviato davvero speciale del nostro rinascimento: inviato di se stesso in un mondo fantastico, ispirato da un’inventiva insuperata, base fondamentale della nostra storia della letteratura. L’accademico Stefano Scansani racconterà il girovagare di Ludovico Ariosto tra la natale Reggio Emilia, la stanziale Ferrara, l’amica Mantova. Si tratta di un triangolo geografico “domestico” che è l’antitesi della narrazione cosmica del poeta.
Scansani, già caporedattore della Gazzetta di Mantova, direttore della Nuova Ferrara ed oggi della Gazzetta di Reggio (stesso percorso del protagonista della conversazione, ma al contrario) si ricollegherà all’appena celebrato 500° anniversario della prima edizione dell’Orlando Furioso. Tra l’altro proprio nello scorso febbraio è ricorso il 511° anniversario della lettura delle prime ottave a Isabella d’Este nel Castello di San Giorgio, dalla viva voce di Ludovico.
L’anno scorso Scansani ha avuto occasione, a chiusura della mostra a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, di illustrare lo stesso percorso al pubblico di quella città. Percorso ritmato da una serie di immagini sul mondo attuale e sopravvissuto del poeta. È una scorribanda collettiva densa di luoghi e fatti inesplorati, assolutamente vicini, quasi una fiction.