PALERMO – “Il Dalai Lama torna a Palermo, nella “sua” città,nella città che nel 1996 gli ha conferito la cittadinanza onoraria. Ricordo la mia emozione e l’orgoglio di Sindaco di una città che con quella scelta lanciava un messaggio di futuro, affermava una visione e un cammino che facesse di Palermo non più capitale della mafia, non più capitale soltanto del diritto ma capitale dei diritti, spesso mortificati dal diritto, dalle leggi degli Stati.
La cittadinanza onoraria ai condannati a morte e la sepoltura a Palermo di Joseph O’Dell nel 1997 furono alcune fra le tante conferme di quella visione che ha trovato nel 2015 espressione compiuta con la Carta di Palermo sulla mobilità internazionale come diritto umano inalienabile e per l’abolizione del permesso di soggiorno quale strumento legalizzato di discriminazione e violazione dei diritti umani.
Grazie, Santità, per avere accettato di essere, da anni lontani, punto di riferimento in una città dove la gioia era e deve essere liberazione dall’interno di ciascuno da egoismi e liberazione dalla soffocante cultura dell’appartenenza e dove sia quotidiano, vita domestica il rispetto della persona umana, di ogni persona umana.
Tanto si è fatto, tanto dovrà essere ancora fatto, ma a Palermo ormai questo cammino è irreversibile e la presenza nella nostra città del “palermitano” Dalai Lama ricorderà che a Palermo siamo tutti palermitani, senza distinzione di religione o credo, di colore della pelle o di lingua, di nazionalità o luogo di nascita….”