Palermo, 2 luglio 2015 – “Agire con fermezza e tempestività e chiedere immediatamente al Governo nazionale di rilanciare gli investimenti nell’ambito di un piano europeo della microelettronica già avviato da aziende tedesche le quali, soltanto pochi anni fa, navigavano in acque ben più agitate di quelle di ST. Microelectronics!” Nino D’Asero si associa alle richieste, rivolte all’assessorato alle Attività produttive, a quello all’Economia e al governatore Crocetta, avanzate dalle maestranze di quel che dovrebbe essere il fiore all’occhiello dell’industria della Sicilia orientale e che, invece, rischia il tracollo a causa di ciò che il capogruppo Ncd chiama “comportamento quasi schizofrenico legato a politiche aziendali che hanno oscillato da una ventilata espansione con un investimento governativo di 500 milioni che doveva portare a un aumento di 1500 posti di lavoro al rischio chiusura.
“Catania – continua D’Asero – sarebbe diventata un centro di eccellenza europeo per la progettazione di memorie ma tutto ciò si è arenato e, con una serie di spacchettamenti azionari e cessioni di ramo d’azienda, la società è stata praticamente dimezzata”.
“Occorre avviare un tavolo permanente per la salvaguardia del patrimonio produttivo, nel contesto delle linee nazionali, come già in atto in altre realtà regionali – continua – E bisogna scongiurare l’annunciato piano di dismissione da parte dello Stato della quota azionaria pubblica dell’azienda. Fa testo negativo quanto accaduto alla Micron, nata proprio dalla cessione di parte della Microelectronics che, dopo pochissimi anni dalla privatizzazione, ha preferito “lasciare a casa” centinaia di alte professionalità italiane, nonostante gli enormi profitti”.
Dunque, D’Asero presenta un atto ispettivo col quale ribadisce la necessità della formazione di un tavolo permanente con la doppia finalità di creare le condizioni per mantenere i presidi produttivi sul territorio e di avviare azioni concrete “prima che sia troppo tardi”, chiedendo immediatamente all’attuale Governo nazionale di rilanciare gli investimenti nell’ambito di un piano europeo della microelettronica.