Denuncia di La Rosa: “Zona artigianale di Vittoria sempre più nel degrado. Tutti gli appelli caduti finora nel vuoto”
La denuncia del consigliere La Rosa: “Il fenomeno è inarrestabile. Tutti gli appelli lanciati all’Amministrazione caduti nel vuoto”
Vittoria, 16 luglio 2015 – Da qualche tempo, oramai, la zona artigianale di Vittoria fa i conti con un degrado che sembra difficile arrestare. Non sono serviti, nel tempo, i vari appelli lanciati dalla Cna all’Amministrazione comunale. Tutti, puntualmente, caduti nel vuoto. La denuncia arriva dal consigliere comunale del movimento politico Sviluppo Ibleo, Andrea La Rosa, secondo cui è indispensabile fare il più in fretta possibile per garantire risposte agli operatori di quest’area di Vittoria che fanno già i conti con una crisi economica senza paragoni e che, almeno, vorrebbero potere contare su una serie di servizi all’altezza della situazione. “Registriamo, infatti, la presenza di rifiuti abbandonati dai soliti incivili – spiega La Rosa – si sono formate della macrodiscariche che non lasciano presagire alcunché di buono visto che le stesse crescono a vista d’occhio. E ci sono poi rifiuti, stando a quanto denuncia anche la Cna, prodotti dalle imprese insediate e che non sono stati raccolti sebbene sia stata inoltrata apposita segnalazione alla ditta competente. Poi, c’è la questione, non secondaria, del boschetto limitrofo alla zona artigianale che continua ad essere presidiato da Rom e tutto ciò rende molto più facile l’insorgenza di problemi tra gli stessi Rom e i titolari delle varie attività insediate. Insomma, il degrado non si arresta e, anzi, continua ad imperversare come se nulla fosse. Ecco perché chiediamo in prima battuta al sindaco e poi all’Amministrazione comunale di trovare le soluzioni adeguate per restituire un minimo di decoro all’intera zona artigianale e per fare in modo che i nostri imprenditori possano operare nelle migliori condizioni. La situazione rischia di sfuggire di mano ed è necessario trovare una via d’uscita da questo tunnel del degrado in cui la nostra zona artigianale sembra essersi infilata ormai da tempo immemorabile”.