DiMattina del 27.09.24 – Vittorio Feltri: il giornalista anti-sud dall’insulto facile
“I ciclisti? Mi piacciono solo quando vengono investiti”. Questa è solo l’ultima spregevole provocazione che il direttore editoriale de “Il Giornale” e consigliere regionale lombardo di Fratelli d’Italia ha lanciato nel corso di un evento a Milano. Parole gravi se si considera che da inizio anno sono stati cinque i ciclisti morti per le vie della città.
Dopo le dure proteste dell’opposizione, il giornalista non si scusa, anzi rilancia: “Non me ne frega nulla di quello che ho detto e che dicono di me, posso dire quello che mi pare”. E rilancia persino la sua posizione contro le piste ciclabili: “Non si può bloccare Milano per favorire chi va in bicicletta”.
Ma il giornalista dall’offesa facile ci abituato negli anni a uscite vergognose, spesso ignorate dall’ordine dei giornalisti, soprattutto nei confronti dei meridionali. Tra le tantissime frasi offensive dette da Feltri ricordiamo ad esempio: “Perché mai dovremmo andare in Campania? A fare i parcheggiatori abusivi?”, oppure quella riferita ai cittadini del Meridione che “Non soffrono di complessi di inferiorità, in molti casi sono inferiori”. Celebri i titoli di “Libero” contro i meridionali quando il signore era Direttore: “La Lombardia sembra Napoli: 4 omicidi in un giorno” oppure “Piagnisteo Napoletano”.
Ma Feltri non si limita ad offendere i meridionali, si pensi al titolo di Libero come: “La rompiballe va dal Papa”, riferito all’incontro tra Greta Thumberg e il Pontefice.
Nel 2023 su twitter Feltri si lascia andare a un tweet offensivo nei confronti della scrittrice Michela Murgia (scomparsa di recente): “Non mi piace non per quello che dice o scrive ma perché è brutta come l’orco”. Quanta classe ed eleganza, e c’è chi lo considera un grande giornalista!
Per chiudere questa rassegna, un’altra recente perla del nostro “giornalista”, il quale su Tik-Tok ha attaccato Ilaria Salis per il suo abbigliamento a suo parere non adattto al ruolo di europarlamentare: “La Salis vestita come una cameriera di Catanzaro, la cosa più bassa che si possa immaginare”.
Potremmo continuare ma ci fermiamo qua, constatando l’inutilità dell’Ordine dei giornalisti che, se fosse davvero un organo serio, avrebbe già radiato da tempo questo signore dall’insulto seriale.