Mentre si appresta a diventare per la seconda volta Presidente degli Stati Uniti, con una vittori che oramai sembra scontata, facciamo una breve panoramica sulla vita di Donald Trump.
Donald John Trump, nato il 14 giugno 1946 a Queens, New York, è una delle figure più polarizzanti della politica e degli affari statunitensi. Imprenditore miliardario, star della televisione, Trump è stato protagonista di un’ascesa straordinaria, costellata di successi imprenditoriali, scandali, ma anche di una carriera politica che ha cambiato profondamente il panorama degli Stati Uniti e la scena internazionale. In questo articolo, esploreremo la sua vita, i suoi successi, le controversie e il suo impatto sulla politica globale.
Donald Trump è nato in una famiglia di origini tedesche e scozzesi. Suo padre, Fred Trump, era un costruttore di New York, che aveva creato un impero immobiliare nel Queens e a Brooklyn. La madre, Mary MacLeod Trump, proveniva dalla Scozia. Donald è il quarto di cinque figli e sin da giovane ha dimostrato di avere un carattere ambizioso e competitivo.
Trump frequentò la Kew-Forest School di Queens, ma a causa dei suoi comportamenti turbolenti, fu trasferito alla New York Military Academy (NYMA) all’età di 13 anni, un’esperienza che dice abbia influito molto sulla sua disciplina e sul suo carattere. Si iscrisse successivamente alla Fordham University di New York, per poi trasferirsi alla Wharton School dell’Università della Pennsylvania, dove si laureò nel 1968 con un Bachelor in economia.
Dopo aver completato gli studi, Donald Trump entrò nell’azienda di famiglia, la The Trump Organization, fondata dal padre Fred. La sua carriera iniziò con investimenti e sviluppi immobiliari e nel 1978 Trump acquistò l’hotel Grand Hyatt di New York, che fu il suo primo grande successo. Da lì in poi, la sua carriera prese il volo. Negli anni successivi, Donald Trump consolidò la sua posizione come uno degli imprenditori più influenti di New York, acquisendo una serie di immobili di prestigio, tra cui la Trump Tower (1983), un grattacielo simbolo del suo stile di vita ostentato e della sua ambizione di diventare un nome di fama mondiale.
Nel 2004, Donald Trump fece il suo ingresso nel mondo della televisione con il reality show The Apprentice. Lo spettacolo lo trasformò in una figura di culto. Il suo famoso slogan, “You’re fired!” (“Sei licenziato!”), divenne iconico, e Trump divenne il volto della serie, che contribuì a rafforzare la sua immagine pubblica come un uomo d’affari autoritario e deciso.
Il successo di The Apprentice lo catapultò ancora di più nell’olimpo delle celebrità americane, rendendolo uno dei personaggi più riconoscibili della cultura popolare mondiale. La sua presenza nei media fu cruciale per la sua futura carriera politica, che sarebbe stata fortemente influenzata dalla sua capacità di manipolare l’immagine pubblica attraverso i media.
Nonostante la sua carriera da imprenditore, Trump aveva da tempo dichiarato interesse per la politica. Per anni, però, era stato un osservatore esterno, talvolta facendo dichiarazioni politiche senza mai impegnarsi in prima persona. Fu solo nel 2015 che Trump decise di candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti. La sua campagna elettorale fu radicale, controversa e altamente divisiva.
Nel giugno 2015, Trump annunciò la sua candidatura come repubblicano, con una proposta che attirò subito l’attenzione: prometteva di costruire un muro lungo il confine con il Messico per fermare l’immigrazione illegale, un tema che sarebbe diventato uno dei principali punti di forza della sua campagna. La sua retorica populista, nazionalista e spesso provocatoria lo differenziava dalla maggior parte dei candidati tradizionali, guadagnandogli il sostegno di un elettorato stanco delle istituzioni politiche tradizionali.
La sua campagna si rivelò vincente e condusse alla sconfitta della democratica Hillary Clinton nelle elezioni presidenziali del 2016, in quello che venne definito uno degli sconvolgimenti elettorali più sorprendenti della storia degli Stati Uniti. Nonostante Hillary Clinton avesse vinto il voto popolare, Trump conquistò la presidenza grazie al sistema dei collegi elettorali.
L’amministrazione Trump fu una delle più controverse nella storia moderna degli Stati Uniti. Durante il suo mandato, Trump perseguì una serie di politiche conservatrici, tra cui una riforma fiscale che ridusse le imposte sulle aziende e sui ricchi, il ritiro dagli accordi internazionali come l’Accordo di Parigi sul clima e il Trattato sul nucleare iraniano, e un’intransigente politica migratoria, con l’intenzione di costruire il muro al confine con il Messico.
Nel campo dell’economia, il suo mandato fu caratterizzato da una crescita economica robusta nei primi anni, anche se seguita dalla pandemia di COVID-19, che mise a dura prova l’economia globale. La gestione della pandemia da parte di Trump fu altamente criticata, con accuse di minimizzazione della crisi e di scelte politiche errate.
Le sue politiche estere includevano una retorica di “America First”, incentrata sul protezionismo commerciale e su una posizione più isolazionista, pur mantenendo alleanze strategiche come quella con Israele e il rafforzamento della NATO. La sua amministrazione riconobbe Gerusalemme come capitale di Israele e normalizzò le relazioni diplomatiche tra Israele e diversi paesi arabi, un successo che gli valse elogi internazionali.
Tuttavia, la presidenza di Trump fu anche segnata da divisioni interne e scandali, tra cui le indagini sul suo presunto coinvolgimento nelle interferenze russe nelle elezioni del 2016, che portarono a due procedimenti di impeachment, nel 2019 e nel 2021. Sebbene fu assolto in entrambi i casi, la sua figura rimase profondamente polarizzante.
Nel 2020, Donald Trump si ricandidò alle elezioni presidenziali, ma fu sconfitto da Joe Biden, che vinse grazie a una solida affermazione nei collegi elettorali e nel voto popolare. Tuttavia, Trump e i suoi sostenitori non accettarono facilmente la sconfitta, alimentando teorie del complotto sulla presunta frode elettorale. La tensione culminò nell’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti da parte di sostenitori di Trump il 6 gennaio 2021, un evento che segnò uno dei momenti più drammatici nella politica americana.
In conclusione, Donald Trump è un personaggio che ha lasciato un’impronta indelebile sulla politica e sulla società americana. La sua carriera ha spaziato dall’imprenditoria alla televisione, fino alla politica, con un impatto profondo sulle dinamiche interne degli Stati Uniti e sul loro ruolo nel mondo. Seppur criticato per la sua retorica divisiva e le sue politiche controverse, Trump è riuscito a creare un movimento politico che continua a esercitare una forte influenza. E adesso vedremo cosa farà nel suo mandato bis.