Giusy Savarino oggi scrive: “Domani a Roma ci sarà una grande manifestazione organizzata dall’amico Raffaele Fitto e dagli altri “ricostruttori” tra cui,protagonista di primo piano, Saverio Romano. Apprezzo la battaglia di democrazia interna intrapresa, la richiesta di maggior ascolto del territorio e di cancellazione della pratica delle nomine dall’alto per i ruoli guida del partito,so con certezza che Raffaele ha rifiutato l’offerta di fare il coordinatore nazionale proprio in virtù del principio dell’elezione al posto della designazione per cui si batte, e questo gli fa onore. Apprezzo anche la ricerca di una linea politica chiara e coerente di opposizione a Renzi, ciò che però gli rimprovero, e ovviamente gliel’ho detto personalmente, è l’errore di continuare a parlare ai dirigenti di partito e a quel 12% (o giù di lì) di forza Italia, ma chi se ne frega dello statuto di forza Italia (certo meraviglia che esista!), di organigramma, uffici di presidenza più o meno legittimi, non è quel 12% di “meno male che Silvio c’è” la sua platea di riferimento, ammesso che lo ascoltino, lui deve rivolgersi a quanti non sono saliti sul comodo carro Pd, al momento vincente, ma non hanno voluto prendere la tessera di una fumosa forza Italia, a quanti apprezzano le parole liberali di Renzi, ma si accorgono anche del danno concreto che poi il suo governo fa alle partite IVA, ai liberi professionisti massacrati, alle imprese soffocate, ai proprietari di casa, una volta traguardo di serenità oggi fonte di tassazione insopportabile per una famiglia, un governo che abbandona i giovani e taglia l’assistenza sociale delegandola alla Chiesa e ai volontari, un governo che, come in Sicilia, disperde fondi, non fa programmazione e cancella ogni speranza sul futuro.
Bene Raffaele deve sapere guardare, ascoltare e parlare a quanti, come noi, credono ancora che sia possibile costruire un’alternativa di governo ai Renzi e ai Crocetta, e siamo in tanti!” (nella foto: Savarino, Fitto e Catania)

Di Carmelo Raffa

Nato a Tortorici (ME) il 18 gennaio 1952 si è occupato fin da ragazzo di sindacato, attività sociale e politica. All’età di 15 anni collaborava, infatti, con suo zio che era Segretario Zonale dei Nebrodi della Cisl e partecipava alle proteste dei contadini col microfono in mano per infastidire i proprietari terrieri. All’epoca i salari erano scarsi e c’era una forte discriminazione delle donne.All’età di 20 anni, nel luglio 1972, veniva assunto alla Cassa Centrale di Risparmio e si iscriveva alla FABI dove all'inizio del 1973 veniva eletto a far parte del Direttivo Provinciale di Palermo e nel 1978 ne diventava il Segretario Amministrativo.Negli anni ’80 è stato chiamato a ricoprire la carica di Segretario Coordinatore Regionale assumendo anche la guida del Sindacato di Palermo e nel 1997 è stato inserito dalla Segreteria Nazionale, per 4 anni nel Comitato di Redazione della Voce dei Bancari.Nel 1991 è stato eletto a far parte del Comitato Direttivo Centrale. Nel settembre 1997, dopo la fusione imposta dai poteri forti del Governo e della Banca d’Italia, è stato chiamato a coordinare l’attività sindacale FABI del Banco di Sicilia (polo creditizio siciliano). Nel 2000, in seguito all’acquisizione del Banco da parte della Banca di Roma di Geronzi e dopo le battaglie condotte per evitarne l’incorporazione, Raffa è diventato il Coordinatore Aggiunto della FABI-Gruppo Capitalia, incarico che ha mantenuto fino alla successiva operazione di inglobamento in Unicredit avvenuta nel 2007. In Unicredit Group ricopre l'incarico di Coordinatore Nazionale Vicario.In rappresentanza della FABI ha fatto parte del Consiglio Regionale dell’Economia e del Lavoro dal 1986 al1991, e per due mandati e fino al 2007, del Consiglio di Amministrazione dell’IRCAC.Dall'anno scorso Carmelo Raffa, ha collaborato assiduamente con la testata giornalistica on line LinkSicilia.it e ciò dopo aver fornito proprie note a: mov139.it - striscialaprotesta.it - lavocedinewyork.com

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