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Effetti collaterali di un matrimonio da salvare. E’ andata in scena al Teatro Donnafugata la divertente commedia con la regia di Manuel Giliberti

EFETTI COLLATERALI DI UN MATRIMONIO DA SALVARE. AL TEATRO DONNAFUGATA E’ ANDATA IN SCENA LA DIVERTENTE COMMEDIA, CON MITA MEDICI, CARLO FERRERI, ANNALISA INSARDA’, VLADIMIR RANDAZZO.

RAGUSA – Sold out e applausi a scena aperta per la divertente commedia “Matrimoni ed altri effetti collaterali” nelle due serate di venerdì e sabato al Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla. La pièce si inserisce nella stagione teatrale 2017/2018, proposta con successo dalle direttrici artistiche Vicky e Costanza Di Quattro con la collaborazione di Clorinda Arezzo. La commedia ha fatto centro sul pubblico che ha particolarmente apprezzato la serata scandita dal binomio perfetto regia-cast.

La brillante regia, infatti, firmata Manuel Giliberti, che ha curato l’adattamento del testo, tratto da “Salviamo le balene” di Ivan Campillo, ne ha sicuramente suggellato il successo insieme al cast d’eccezione che ha visto sul palco del Donnafugata Mita Medici, Annalisa Insardà, Carlo Ferreri e Vladimir Randazzo e l’amichevole partecipazione di Evelin Famà in video. La Medici, la cui nota professionalità si unisce ad una carriera i cui inizi risalgono agli anni ‘70, si è distinta per la sua inusuale ironia scenica che le ha consentito di gestire con leggiadria e padronanza l’intera commedia.

La storia girava attorno alla piatta vita coniugale della figlia Claudia, interpretata da una dirompente e altrettanto professionale Annalisa Insardà, che ha saputo egregiamente sdoppiarsi tra il sogno e la realtà. Partendo da un excursus sui temi che hanno segnato il fatidico Sessantotto, tra cui l’amore libero, la commedia ha ricordato i figli dei fiori che, come dice sulla scena la stessa Jane, il personaggio interpretato dalla Medici, sono stati anche “figli di Bob Dylan, dei Beatles, dell’icona Joan Baez, di Che Guevara …” ed altri noti di quegli anni. L’attore ragusano Carlo Ferreri, sulla scena ha interpretato Gregorio marito di Claudia, ha dimostrato ancora una volta una grande professionalità, frutto di anni di grande impegno sia in teatro che nei set cinematografici, anche come regista. A quella cinica quotidianità richiesta dal testo, Carlo Ferreri ha saputo imprimere quella emozione che fa la differenza.

Il suo personaggio, infatti, ha toccato la sottile comicità che pochi riescono a trasmettere: quella scandita anche dai soli gesti, quella che trapela da una sola espressione, dal ritmo delle parole piuttosto che dal loro contenuto. Ed il pubblico ha ricambiato con continui applausi. Consensi anche per un altro ragusano in scena, Vladimir Randazzo, che ha interpretato l’aitante e statuario tecnico Fabio, l’uomo chiave secondo la sessantottina Jane, per risolvere il problema dell’infertilità della figlia. Disinvoltura e sex appeal le doti più apprezzate nella sua performance teatrale.

L’intero cast e il regista Manuel Giliberti hanno voluto ricambiare l’accoglienza ragusana ringraziando il folto pubblico del Donnafugata con un grande applauso: “Senza il pubblico – ha detto la Medici – non potrebbe esistere il teatro”. Un plauso è andato anche alla splendida direzione artistica delle sorelle Di Quattro e a tutti i componenti di supporto della stagione teatrale 2017/2018, con in testa il Comune di Ragusa che la supporta con un contributo così come vari sponsor privati. L’ultimo appuntamento al Teatro Donnafugata è fissato il 7 e l’8 aprile con Mario Incudine in “Mimì, volere volare”. Un omaggio a Domenico Modugno e alle sue canzoni in dialetto, repertorio inesplorato, prima della sua notorietà.

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