La decisione adottata dalla direzione provinciale palermitana del Partito Democratico di riaprire il dialogo con Leoluca Orlando in merito alle imminenti elezioni amministrative, secondo il mio modesto parere, merita un giudizio positivo.
La città capoluogo della Regione non può subire arretramenti o disamministrazioni verificatesi pochi anni fa e non può correre il rischio di essere guidata da avventurieri che si presentano all’elettorato contestando tutto e tutti ma che nella realtà altro non sono che “dilettanti allo sbaraglio”.
L’apertura del PD a Orlando è stata già giudicata negativamente da parte di alcuni “orlandiani doc” ed a costoro va ricordato che il clima elettorale rispetto a cinque anni fa è cambiato e che non possono vivere nel libro dei sogni. In primo luogo è stata modificata la legge elettorale come esplicitato e criticato in questo giornale e pertanto oltre al candidato forte che a Palermo già c’è occorre una forte coalizione. In secondo luogo c’è da tenere presente che chi amministra è costretto a dire tanti no e quindi ad avere tanti nuovi nemici. In terzo luogo bisogna evitare il pericolo ballottaggio perché come dimostrato in tante città non si vota per il candidato ma contro la coalizione che lo sostiene.
In ultimo luogo e principalmente bisogna superare gli egoismi e pensare al bene di Palermo e dei palermitani e quindi che in prospettiva la città ha necessità di continuare a raccordarsi con le istituzioni regionali e nazionali per i finanziamenti utili anche a rilanciare l’occupazione.
Detto ciò si richiede agli addetti ai lavori di non essere prevenuti e di lavorare reciprocamente con lealtà per costruire una nuova primavera palermitana e il PD diventi protagonista con Orlando Sindaco.