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EMERGENZA COVID-19 E IL DISASTRO DELLA SANITA’

“Rinchiusi da giorni in casa senza alcuna comunicazione. Agli arresti domiciliari. Con i numeri dedicati dell’Asp 7 non raggiungibili. Migliaia di telefonate di cittadini inermi, esasperati, che da settimane attendono notizie dall’Usca e dall’azienda sanitaria”. La denuncia è del segretario generale dell’Isa (intesa sindacato autonomo), Carmelo Cassia, che ha raccolto le lamentele di decine di cittadini “reclusi” in attesa di avere notizie.

La procedura, più snella, di inviare l’esito del tampone della farmacia o dagli studi convenzionati doveva, in teoria, snellire il lavoro della sanità  – aggiunge Cassia – ma in realtà i dati vengono caricati a rilento. Troppe le pratiche da elaborare. Il collasso  era prevedibile. Al danno anche la beffa. C’è chi, ad esempio, risulta positivo al tampone in farmacia (chiuso in isolamento per senso di responsabilità civica e non certo dettata da alcuna norma. L’articolo 13 della costituzione prevede che la limitazione può essere imposta solo da un provvedimento del magistrato) e sulla piattaforma Covid dell’azienda sanitaria i dati non sono stati aggiornati”. E’ il collasso della sanità.  “Siamo dinanzi ad un vero e proprio disastro – denuncia il segretario generale del sindacato Isa, Carmelo Cassia -una situazione grave e fuori controllo. Non ci sono scusanti di alcun genere dopo due anni di pandemia.  Con il picco dell’influenza, tra l’altro, che sarà ancora nei prossimi giorni. I cittadini non possono più attendere decisioni cervellotiche dell’ultima ora. Se i vertici dell’Asp non sono più in grado di gestire l’emergenza facciano un passo indietro .Cosa dire poi dell’Hub vaccinale dell’ex ospedale civile? – conclude il segretario generale del sindacato Isa –con i cittadini ad attendere il proprio turno al freddo. Ogni commento appare superfluo: semplicemente VERGOGNA”.

 

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