Emergenza mercurio: L’Unione europea corre ai ripari limitando l’uso dell’amalgama
Da luglio 2018 i dentisti potranno impiegare l’amalgama solo in casi eccezionali nelle donne in gravidanza e bambini. Un divieto definitivo potrebbe arrivare nel 2030
Stop all’amalgama utilizzata milioni di volte come ripieno dentale. Ciò è dovuto ad una nuova disposizione dell’Unione Europea, alla luce dell’ampio ventaglio di utilizzi, uno su tutti, la composizione dell’amalgama dentale, del mercurio praticamente diffuso in tutto il mondo, che ha finito, tuttavia, per porre seri problemi di carattere sanitario e ambientale. Per colmare il gap di assenza di regole competenti in materia, a febbraio di quest’anno è stata formulata una proposta di un nuovo regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sul mercurio, abrogativo dell’attuale regolamento (CE) n. 1102/2008, la cui entrata in vigore è prevista a partire dal 1° gennaio 2018. Proprio Mercoledì la Commissione europea ha deciso che dal 1 luglio 2018 i dentisti potranno usare l’amalgama nei bambini e donne in gravidanza e in allattamento solo in casi eccezionali. Tante sono, infatti, le patologie legate all’esposizione e all’ingestione del mercurio e relativi composti, con complicazioni gravissime per cervello, polmoni, reni e sistema immunitario, che spesso portano al decesso; tra queste, la malattia di Minamata prende il nome da una città giapponese che, a seguito un episodio di inquinamento persistente occorso a metà degli anni ’50, rilascio di metilmercurio di fonte industriale nelle acqua della baia antistante la città, negli anni a seguire ha contato oltre 2.000 vittime umane e un numero incalcolabile di animali, di allevamento e selvatici deceduti. Sulla scorta di questo gravissimo episodio, nel 2013, dopo 4 anni di lavori preparatori sotto la direzione del programma delle nazioni unite per l’ambiente UNEP – United Nations Environment Programme, è stata firmata da oltre 90 paesi tra cui l’Italia una convenzione, che ha preso proprio il nome di Convenzione di Minamata, finalizzata a tutelare proteggere l’uomo e l’ambiente dall’impatto negativo del mercurio. Tra i punti principali del documento, il divieto all’apertura di nuove miniere e un limite massimo di 15 anni dalla ratifica della Convenzione per quelle esistenti, severi limiti al commercio internazionale, la graduale dismissione di prodotti come termometri, lampade a fluorescenza e processi come l’estrazione del carbone e dell’oro, che prevedono l’utilizzo di mercurio e composti e nuove regole per la gestione in sicurezza dei rifiuti contenenti questo elemento. L’applicazione della convenzione di Minamata a un numero sempre maggiore di paesi, commenta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, dovrebbe garantire una sensibile diminuzione del livello complessivo di contaminazione da mercurio nei terreni, nelle falde acquifere e persino in atmosfera, vista l’elevata mobilità delle emissioni. Il mercurio, infatti, può passare attraverso l’atmosfera alla catena alimentare ed eventualmente accumularsi nel corpo. Dal 1° gennaio 2019 è prescritto proprio la raccolta e lo smaltimento sicuro dei rifiuti di mercurio dagli studi dentistici. I 28 Stati membri dell’UE dovrebbero preparare piani d’azione nazionali per ridurne l’uso.