Una musa ispiratrice, uno spazio in cui fantasia e creatività possano trovare terreno fertile, un luogo proiettato al divenire e che non sia solo custode di un tempo ormai trascorso. L’ambizioso progetto dell’arch. Giuseppe Nuccio Iacono, consulente tecnico del Museo del Costume del Comune di Ragusa, volto a valorizzare e promuovere il Castello di Donnafugata, continua a riscuotere grande successo.
Dopo l’immane lavoro svolto in questi anni, insieme al suo instancabile e impareggiabile staff composto da Giancarlo Tribuni Silvestri, Antonio Sortino Trono, Simona Occhipinti e Giuseppe Cosentini, che ha permesso di far “rivivere” l’antico maniero di Donnafugata, l’arch. Iacono ripropone questa nuova lettura del Castello.
E lo fa in grande stile, come ormai ci ha abituati! Il Castello di Donnafugata è stato infatti inserito nel progetto itinerante “In viaggio con Tomasi” che Naxoslegge, il festival delle narrazioni, ha promosso in occasione di due importanti anniversari legati allo scrittore siciliano e rispettivamente i sessant’anni dalla morte e i sessant’anni dalla prima pubblicazione del Gattopardo.
E ieri la tappa ragusana del progetto “In viaggio con Tomasi” è giunta a conclusione con la presentazione del libro “Itinerari siciliani. Topografie dell’anima sulle tracce di Tomasi di Lampedusa”, curato da Maria Antonietta Ferraloro, Dora Marchese e Fulvia Toscano e con l’inaugurazione della mostra di abiti “Riscrivendo un mito”.
Il libro racconta il viaggio itinerante che gli autori hanno intrapreso seguendo le orme di Tomasi di Lampedusa. “Ripercorrere la Sicilia – ha affermato Fulvia Toscano – e vederla attraverso i luoghi della vita e dell’immaginario di Tomasi di Lampedusa, significa leggere l’anima dell’isola, coglierne un respiro profondo, ridisegnandone sentieri e confini”.
Tra le pagine, ricordi, suggestioni e sensazioni: “Questo viaggio – ha aggiunto la Toscano – ci ha permesso di riscoprire la Sicilia del fare. L’ obiettivo del nostro progetto è creare rete, sinergia e lasciare una traccia. E la traccia si lascia con i libri”.
“Una topografia dell’anima – ha sottolineato Dora Marchese – è un’occasione per rivivere le stesse atmosfere, sentire gli stessi odori, gustare gli stessi sapori dello scrittore per poi farli propri, vivendo un’esperienza unica e indimenticabile”.
“Credo nella militanza della cultura – ha continuato la Marchese – cioè una cultura non mummificata, un libro che non deve essere un oggetto polveroso ma uno strumento che apre finestre e interi mondi e che mette in rete Istituzioni, persone, giovani e meno giovani, accomunati tutti dal desiderio di conoscere, capire e lasciare il segno”.
Presente all’evento il primo cittadino di Ragusa Federico Piccitto che ha sottolineato come il Castello, grazie al lavoro dell’arch. Iacono e del suo staff, sia diventato sempre più un attrattore culturale. Piccitto, nel ricordare che presto il Castello ospiterà un museo del costume permanente, ha inoltre evidenziato che l’obiettivo principale non è quello di dare vita ad un “polo museale statico ma un luogo inserito in un contesto più ampio dove ogni singola realtà possa dare il proprio contributo e che sia di stimolo e ispirazioni d’arte”.
Esempio concreto il progetto che ha coinvolto gli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Catania.
“E’ stata una grande opportunità per noi – ha affermato la prof.ssa Liliana Nigro. Ci è stata data la possibilità di creare cinque valige fatte da cinque sogni veri, razionali. Io non ho mai consigliato ai miei studenti di andare via dalla Sicilia e auspico che questi ragazzi e con loro tutti gli altri cinque mila che percorreranno le vie dell’Accademia, non lascino questa terra perché anche qui possono affermarsi ed essere i Tomasi di Lampedusa di domani, i Tosi di domani, i grandi stilisti e artisti che già sono”.
“Questa è una terra che non bisogna abbandonare – ha concluso il Direttore dell’Accademia Virgilio Piccari – è una terra che bisogna incentivare affinché diventi luogo ambito da generazioni provenienti da altri luoghi e sappiamo di poterlo fare, abbiamo le potenzialità per farlo, sappiamo ancora creare”.