Enna. La polizia arresta un uomo colto nella flagranza di reato per violazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa
Personale della Polizia di Stato dell’U.P.G.S.P. della Questura di Enna, in servizio di volante, nei giorni scorsi, ha tratto in arresto un uomo colto nella flagranza del delitto di cui all’art. 387 bis c.p., che avrebbe violato la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa.
Grazie all’allarme generato dal sistema di gestione del braccialetto elettronico, il personale operante riusciva a intercettare la persona anzidetta e a verificare che la zona interessata dalla presenza fosse a lui vietata, in quanto nelle immediate vicinanze della persona offesa, all’interno del raggio di azione del dispositivo in uso alla stessa.
Il personale operante in servizio di volante, presagendo che lo stesso potesse avvicinarsi ulteriormente all’abitazione della parte offesa traeva in arresto l’uomo e lo poneva a disposizione dell’A.G. procedente.
Si rappresenta che la persona offesa si era rivolta precedentemente alla Questura, richiedendo l’emissione dell’ammonimento per atti persecutori nei confronti del soggetto sopra indicato, ex partner, dopo la fine della loro relazione sentimentale.
Come è noto, tale misura di prevenzione presenta un effetto monitorio, alternativo alla querela, e nel caso non fosse efficace, la procedibilità del reato diventa d’ufficio con obbligatorietà dell’arresto, come nel caso in questione, in cui si è pervenuti anche all’applicazione giudiziale di una misura cautelare.
La Polizia di Stato raccomanda di non sottovalutare i comportamenti ossessivi dell’ex partner e di rivolgersi subito agli uffici di Polizia, scegliendo alternativamente la querela o l’ammonimento al fine di mettere un freno alle condotte persecutorie che generano uno stato di ansia e agitazione. Di fondamentale importanza è la conservazione delle tracce dei messaggi ricevuti sui cellulari e sui social media, annotando scrupolosamente qualsiasi elemento degno di rilievo.
Si evidenzia che il procedimento penale in fase di indagini preliminari e che l’indagato non può definirsi fino a sentenza di condanna irrevocabile.