Roma, 30 settembre 2015 – “Discutere di donne e mercato del lavoro ad Ercolano, mentre contemporaneamente la città si candida a Capitale europea della cultura per il prossimo anno, è un esercizio appassionante e affascinante perché tocchiamo con mano quanta voglia di futuro e di nuova qualità ci sia nel nostro paese e soprattutto nel Sud.
Facilitare l’ingresso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro significa un patto per una qualità del presente e del futuro che stringiamo con tutti coloro che hanno a cuore la qualità della crescita e del lavoro.
Questo per noi è un pezzo rilevantissimo della politica per il lavoro messa in campo con la Riforma. E’ innovazione. Non beneficenza, perché le donne italiane – istruite, competenti, altamente qualificate, come tutte le statistiche dimostrano – non ne hanno alcun bisogno. Facilitare il loro ingresso e la loro permanenza nel mercato del lavoro significa aumentare il Pil, generare nuove opportunità di occupazione nell’ambito dei servizi, addirittura contribuire a far crescere il tasso di natalità.
E’ con questo spirito che consideriamo le donne al centro dell’azione politica”.
Così la Sottosegretaria al Lavoro Teresa Bellanova, a margine della Festa regionale del PD Campania, a Ercolano.
“Abbiamo potenziato e rivoluzionato le misure per il lavoro femminile e la conciliazione – lotta alle dimissioni in bianco, congedi parentali, telelavoro. Misure concrete, strutturali, finanziate adeguatamente. Penso, solo per citarne una, alla promozione della conciliazione tra lavoro e vita privata finanziata nel triennio 2016-2018 con il 10% del Fondo per il finanziamento di sgravi contributivi per incentivare la contrattazione di secondo livello. Funzionerà al meglio se aziende e sindacati sapranno adeguatamente utilizzarla, consapevoli della sua rilevanza. Circa 38 milioni nel 2016 e 36 milioni nel 2017: anche così si volta radicalmente pagina.
Donne e Mezzogiorno condividono un destino comune: se la crisi colpisce, ne pagano lo scotto quanto e più degli altri. Se crescono cresce tutto il Paese, in termini di ricchezza, di capitale umano, di sviluppo complessivo. Per questo motivo, con un impegno senza precedenti, a meno di due anni dalla partenza del nuovo ciclo dei Fondi strutturali, già 46 dei 50 programmi della programmazione 2014-2020 sono stati approvati e il Parlamento ha già approvato alcuni degli obiettivi del Fondo Sviluppo e Coesione che, ad oggi, ha una dotazione di 43 miliardi 848 milioni.
Il nostro Paese, e in particolare il Mezzogiorno, hanno già a disposizione le risorse necessarie a programmare. E’ il momento di avere lo sguardo lungo, verso i prossimi 5, 10, 20 anni. Una sfida impegnativa, dalla quale nessuno può tirarsi fuori”.