Roma. 09/11/2019
Lo scorso mese di giugno, Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della F.A.B.I. (Federazione Autonoma Bancari Italiani) nel corso di una intervista rilasciata all’Ansa, denunciava il rischio che si corre, con la svendita degli NPL, sofferenze e crediti deteriorati, da parte delle banche. Il fenomeno ha avuto un picco nel triennio 2015 – 2018, quando c’è stata una forte svendita, pari ad oltre 120 miliardi di euro. Secondo il numero uno della Fabi, il rischio di usura per privati e imprese, cresce enormemente, proprio nel momento in cui le somme vanno a confluire sul mercato del recupero crediti.
Adesso Sileoni, rappresentante di oltre 100.000 bancari e “guerriero” di prima linea, è tornato sull’argomento, rilasciando una intervista al quotidiano La Verità.
Oltre a questo importante argomento, con una proposta normativa sul riacquisto delle garanzie sui crediti, il Segretario del Sindacato più rappresentativo della categoria, ha affrontato anche l’argomento clou del momento, che è il rinnovo del CCNL e la sospensione delle rate dei mutui dei dipendenti ex Ilva, lavoratori che stanno lottando contro il tempo, per la salvaguardia del posto di lavoro e per la sopravvivenza di migliaia di persone.
Un sindacalista che ha il suo peso, il “Generale” della Fabi, che, nonostante sia un autonomo, non tralascia di occuparsi delle problematiche di tutti i lavoratori, a prescindere dal settore.
Non a caso, ha chiesto la sospensione delle rate dei mutui per gli appartenenti al gruppo Ilva, ed ha ottenuto immediatamente il via libera di ABI. Dopo poche ore, è arrivata la conferma delle due più grandi banche italiane, Intesa e Unicredit, che hanno accolto la proposta e l’hanno resa operativa, sospendendo il pagamento delle rate, per un anno.
Sindacato e sindacalisti, due parole che servono ad indicare, una organizzazione e coloro i quali la rappresentano, i bancari della Fabi, con Lando Maria Sileoni alla guida del “carro”, possono senz’altro affermare, che hanno una marcia in più. I problemi del Paese riguardano tutte le categorie, la Fabi lo sa e non si tira indietro.
Un esempio che molti politici dovrebbero imitare.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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