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Fenomenologia delle campagne elettorali 3.0

Vittoria. 18/10/2017 Di Franca Privitelli.

Franca Privitelli è una docente con l’hobby della scrittura, ci ha inviato una sua visione sulle campagne elettorali, che pubblichiamo, perchè è carino e anche per rendere meno teso il momento.

Sono lontani i tempi delle grigliate per grigliare… e le torte per intortare…sono ormai superati, oggi vanno di moda le conventions, i flyers personalizzati, i gadget colorati, le magliette con logo stilizzato e il tutto che fa pendant con la cifra stilistica scelta.Per dirla in parole povere, tutto ciò che è un po’ all’americana, ci fa sentire parte attiva di un processo di politicizzazione, essendo noi stessi strumenti della propaganda, e accomunati da quel tifo, animato da spirito settario. Fenomeni registrati in America non meno di mezzo secolo addietro, ma noi, come al solito, subiamo le mode in “differita”, ossia decenni dopo. Non è più la mangiata (che serve comunque per fare cassa) in se che assume il ruolo di convivialità, ma per fare “convivium”, basta l’illusione di far parte di un gruppo impegnato, dal trend giovanile, moderno, di bell’aspetto, e non solo, ma in tempi di Social, anche le personalizzazioni delle foto sui Social, caratterizzate dalle stesse cifre stilistiche, dell’amato logo, diventa motivo di grande rilevanza di immagine mediatica, così come accade con i videosocial e gli immancabili selfie. In fondo il periodo pre elettorale è un po’ come trascorrere del tempo in compagnia, come da iscritti a circoli o circuiti esclusivi, compiacendo e sentendoci compiaciuti e realizzati. Naturalmente a suggello di tutto, l’endorsment trova la sua massima espressione nel tributo del consenso e anche se questo si è basato più sulla forma, che sulla vera sostanza di un importante programma politico, non importa, l’importante è poter dire: io c’ero.

Franca Privitelli

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